Piedimonte Etneo, esposte le reliquie di San Gerardo Maiella

Piedimonte Etneo, esposte le reliquie di San Gerardo Maiella

Umberto Trovato

Un evento straordinario per l’intera comunità di Piedimonte Etneo. L’urna con le reliquie di S. Gerardo Maiella ha raggiunto la predetta località, regalando ai suoi abitanti un avvenimento religioso di portata storica. Il culto di S. Gerardo, che nell’omonima frazione piedimontese ha trovato le condizioni ideali per fiorire, ha rappresentato lo sprone che ha indotto Mario Gullo, arciprete della cittadina catanese, a pianificare la costruzione di un appuntamento dal sapore mistico non ordinario.

L’onere di approntare l’organizzazione di un’iniziativa in grado di scuotere le coscienze dell’arcipretura parrocchiale “S. Maria del Rosario” della chiesa Madre di Piedimonte Etneo, ha preso corpo nella progettualità dell’arciprete Gullo per via dell’esistenza,nella frazione piedimontese che da San Gerardo prende il nome, dell’unico Santuario siciliano in onore del giovane lucano spentosi nel 1755 all’età di 29 anni. Proprio l’anno scorso, in estate, durante la festa del Santo, la parrocchia “S. Maria del Rosario” andava a caccia di idee per rivalutare il Santuario di San Gerardo del quale Gullo è parroco e rettore. Pertanto la parrocchia piedimontese chiedette ai Missionari Redentoristi del Santuario di San Gerardo Maiella situato a Materdomini di Caposele in provincia di Avellino, di acconsentire al viaggio che l’urna avrebbe dovuto sostenere per raggiungere il comune etneo.

L’imprimatur di Padre Gennaro Sorrentino, segretario dell’apostolato redentorista a Materdomini, è stato decisivo ai fini della materializzazione di un fenomeno religioso poi incardinatosi nel quadro della missione Gerardina. La straordinarietà dell’avvenimento, promosso anche dagli assessori Enrichetta Pollicina, Luigi Leva e Vanessa Alampi,oltre che dal sindaco Ignazio Puglisi e dalla Presidente del Consiglio comunale Carmen Vasta, si è intersecata con una ricorrenza pienamente in linea con le propensioni di San Gerardo. Il predetto Santo è infatti protettore delle mamme e dei bambini. Pertanto la ricorrenza della festa della mamma si sposava armoniosamente con l’arrivo dell’urna di San Gerardo nel comune etneo. Il sindaco di Piedimonte ha ricordato come decisivo ai fini della nascita del culto di San Gerardo in paese fu l’impegno di Donna Menica Mazza. Quest’ultima, su richiesta del Santo, si prodigò negli anni 20′ del novecento ai fini della costruzione di una chiesetta in onore di lui, dopo che quest’ultimo la guarì dai suoi mali. La chiesa successivamente realizzata a fronte dell’inadeguatezza della prima, fu poi elevata a Santuario nel 2000. I missionari redentoristi hanno sottolineato come gli amori di Gerardo, morto di tisi a seguito di una malnutrizione delineatasi dall’inizio dell’infanzia, fossero quattro: Gesù Eucarestia, Gesù Crocifisso, la Madonna e i poveri. L’attualità del Santo, come è stato puntualizzato da più parti, risiede nella sua vocazione di protettore della vita nascente. Pertanto la sua figura, in un mondo dove la vita del nascituro viene messa in dubbio, risulta imprescindibile.

Nel solenne Pontificale di lunedì, il piedimontese Vescovo di Patti Guglielmo Giombanco, ha evidenziato,alla presenza delle Confraternite della Diocesi e della comunità del vicino comune di Linguaglossa, come Gerardo sia stato un Santo umile e attento agli ultimi, tanto da meritarsi l’appellativo, a Materdomini, di padre dei poveri. L’urna, che contiene solo una costola del Santo in quanto parte del corpo vicina al cuore, sarà traslata in processione giorno 15 maggio al Santuario della frazione piedimontese di San Gerardo successivamente ad una concelebrazione eucaristica presieduta da don Carmelo Di Costa, per poi tornare a Materdomini domenica 19 maggio. I missionari Redentoristi, hanno donato alla parrocchia piedimontese, connotata dall’attivismo sia dei ragazzi devoti di San Gerardo che della commissione dei festeggiamenti in onore di Gerardo, una reliquia del Santo da poter conservare nel Santuario della frazione di San Gerardo e da poter venerare durante la festa liturgica in suo onore.

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