Daniele Lo Porto
CATANIA – Doveva essere una manifestazione preventiva, in attesa che la Corte dei Conti a sezioni riunite confermasse o meno il dissesto del Comune di Catania, adesso avrà la valenza di messaggio politico al Governo nazionale ed a quello regionale. La “Catania che non vuole spegnere la luce”, si ritroverà domani alle 18,00 davanti alla Villa Bellini per percorrere in corteo via Etnea fino a piazza Università, dove si concluderà la manifestazione organizzata dai sindacati e da diverse sigle del tessuto economico. Ora che il dissesto è una certezza i sindacati rilanciano: “Serve un tavolo di crisi per gestire in modo agile, concreto e concertato le sfide che la dichiarazione di dissesto nel Comune di Catania impone drammaticamente alla città”, hanno dichiarato i segretari generali di Cisl, Uil e Ugl Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci insieme con il segretario confederale Cgil, Claudio Longo, intervenuti a Palazzo degli Elefanti nel corso dell’assemblea pubblica. Il corteo servirà a sollecitare la classe politica “a mobilitarsi perché arrivino da Stato e Regione le risposte attese. Non pietismo o elemosine ma le stesse opportunità concesse ad altre città”. Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno ribadito “preoccupazione per gli stipendi dei dipendenti delle cooperative, delle partecipate e del Comune oltre alla sorte futura dei servizi garantiti ai cittadini più svantaggiati”. “Per questo – hanno aggiunto Longo, Attanasio, Meli e Musumeci – serve un confronto serrato su un piano di gestione dell’emergenza finanziaria al Comune, che può e deve andare oltre esternazioni e assemblee. È necessario entrare nei dettagli di un progetto salva-Catania a cui le organizzazioni sindacali chiedono di partecipare a pieno titolo, con una assunzione di responsabilità coraggiosa e doverosa al tempo stesso. A fronte di quanto sta accadendo, inoltre, crediamo che i cittadini abbiano il diritto di conoscere chi e il quale misura ha responsabilità di quanto è accaduto. È un passaggio questo che non può essere rimosso, anche al fine di non ripetere più gli stessi errori”. Anche ConfimpreseCatania, associazione di medie, piccole e micro imprese, aderisca alla manifestazione indetta dai sindacati e da altre sigle rappresentative del tessuto economico etneo. “Il dissesto rischia di mettere in grandissima difficoltà tante imprese che hanno fornito beni e servizi al Comune di Catania, cioè potrebbe comportare anche una ulteriore perdita di lavori in una realtà socio-economica già in grande emergenza – ha dichiarato Giovanni Mirulla, presidente di ConfimpreseCatania -. Amministratori pubblici, imprenditori e rappresentanti dei lavoratori devono lavorare in sinergie nell’interesse di tutte le categorie. Auspichiamo, infine, che si procedo al più presto alla Commissione straordinaria che dovrà gestire i debiti pregressi del Comune di Catania e, al contempo, un celere e concreto intervento di Regione e Governo, affinchè alle preannunciate dichiarazioni di disponibilità e attenzione seguano fatti concreti”.