PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha varato all’alba la Finanziaria, al termine di una seduta fiume durata tutta la notte. La legge di stabilità è stata approvata con 34 voti a favore e 28 contrari, dopo avere raggiunto una intesa su un maxi emendamento relativo alla copertura dei tagli. Ieri il presidente della Regione Nello Musumeci aveva convocato una seduta straordinaria di giunta in seguito alla bocciatura in aula, a causa di franchi tiratori tra le fila della maggioranza, della norma che spalmava un disavanzo di 544 milioni nel triennio.
Governo non pervenuto sul rifinanziamento delle misure contro la violenza di genere. L’emendamento a firma di Valentina Zafarana (M5S) che stanziava un milione di euro e, in subordine, 500 mila euro, a favore dei Comuni per iniziative di informazione e prevenzione, borse di studio e per il finanziamento di case di accoglienza e centri antiviolenza, non è stato nemmeno discusso per mancanza di copertura finanziaria. “Sarebbe più corretto dire – ha affermato Zafarana – per mancanza di chiara volontà politica, visto che per le cose che interessavano ad esponenti della maggioranza le coperture sono state trovate. Per il settore saranno tempi durissimi, visto che la cifra a disposizione è al di sotto di 100 mila euro. Anche di questo il governo potrà dirsi orgoglioso. A ben vedere l’unico mirabolante risultato di cui Musumeci potrà vantarsi è quello di aver portato a casa una pessima manovra con qualche giorno di anticipo rispetto agli anni precedenti. Contento lui…”.
Abbiamo lavorato per dare una finanziaria alla Regione che non fosse lacrime e sangue. In parlamento, con senso di responsabilità, si è posto rimedio alle falle che interessavano i capitoli di settori come quello agicolo-forestale e culturale. Sono stati garantiti i fondi, ad esempio, all’Esa, ai Consorzi di Bonifica
ed ai Teatri siciliani. La maggioranza è andata avanti a ranghi completi senza per questo voler lanciare sfide al governo nazionale, poiché siamo certi che la trattativa portata avanti dal presidente Musumeci e dall’assessore Armao, per spalmare l’intero disavanzo in trent’anni, andrà a buon fine anche contro ogni menagramo che avrebbe voluto far saltare questa legge di stabilità. Del resto i problemi determinatisi sui conti regionali sono la conseguenza dell’adeguamento della contabilità pubblica regionale al decreto legislativo 118. Sappiamo però che con questo governo guidato da Nello Musumeci è
finito il tempo dei mandrake che gestivano i conti e poi lasciavano debiti. Abbiamo intrapreso un percorso fatto di serietà, responsabilità e trasparenza che i cittadini apprezzeranno”. Lo ha affermato Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana.