Regione, il M5s all'Ars: "L'apertura di Musumeci è solo un segnale di fumo per i suoi alleati e collaborazionisti" Il presidente: "L'opposizione sia tale alla luce del sole"

 

 

CATANIA – Botta e risposta tra il presidente della Regione e il Movimento 5 stelle. Ecco la replica di Nello Musumeci all’ultimo comunicato dei “grillini”: “Leggo in questi giorni di aperture e chiusure da parte del presidente della Regione verso forze dell’opposizione all’Ars. È un tema ricorrente e noioso al tempo stesso. L’ho detto in aula al mio insediamento e lo ripeto. Nella buona politica è regola etica che chi sta all’opposizione ha il diritto e il dovere di lavorare per il bene della comunità. Lo faccia alla luce del sole, senza nascondersi dietro il voto segreto, sostenendo atti condivisi di chi governa o proponendo iniziative da integrare al programma di governo. Questo è l’invito che continuo a rivolgere al M5S, al Pd ed a Sicilia futura. Tutto il resto è stucchevole e ipocrita. Nessuno si illuda: i siciliani sanno distinguere e giudicare più di quanto si creda”.
Lo dichiara, in una nota, il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“L’ apertura di Musumeci? Più che un messaggio a noi è un chiaro segnale di fumo ai suoi alleati e ai collaborazionisti del PD. Non possiamo non notare il repentino e inaspettato cambio di opinione del presidente della Regione rispetto a qualche settimana fa, ma questo, più che una reale apertura per risolvere i problemi della Sicilia, ha tutto il sapore della mossa di chi, in netta difficoltà a causa dei continui strattonamenti di giacchetta che non gli consentono di prendere con serenità le dovute decisioni per la Sicilia, vuole lanciare un messaggio chiaro alla sua compagine in vista della Finanziaria. È chiaro a tutti che i problemi del governo Musumeci nascono proprio da alcuni pezzi della sua maggioranza, così attaccata agli interessi personali e alle poltrone da dimenticare il bene della Sicilia, legando le mani al presidente della Regione. A noi non interessano le poltrone – hanno dichiarato i parlamenti del gruppo M5s all’Ars – ma solo il bene dei nostri territori. E la plastica dimostrazione di questo è rintracciabile nei numerosi interventi dei ministeri da noi sollecitati, come quello, prontissimo, di Luigi Di Maio per le zone terremotate ed alluvionate, quello di Danilo Toninelli, sul punto di nominare un commissario per le strade devastate della Sicilia, di Barbara  Lezzi per la certificazione dei fondi europei e, non ultimo, il prossimo arrivo della ministra Trenta a Comiso per la firma del protocollo per la  cessione dell’area del ministero della Difesa all’aeroporto. Musumeci  vuole collaborare? Ribadiamo quello cha abbiamo già detto nel recente passato: si liberi dall’imbarazzo di chi lega le sue mani e, attorno ad un tavolo, alla luce del sole e davanti ai cittadini, con un foglio bianco e due penne, scriviamo assieme le riforme per salvare la Sicilia. Non ci interessa altro, solo il bene della nostra terra. Ma prima si liberi dai suoi problemi, sulla sabbia non si costruisce nulla.

L’apertura al M5s è scaturita da un’intervista rilasciata a laRepubblica. Ecco, in sintesi, alcuni stralci: “So come si governa senza maggioranza, l’ho già fatto nel ’94 alla Provincia di Catania. Ho lanciato decine di appelli alla collaborazione delle opposizioni. Ma sembra un discorso ai sordi. Cancelleri mi invita a sederci a un tavolo e scrivere assieme le cose da fare? Per me va bene – ha dichiarato Nello Musumeci – scriviamo assieme le cose da aggiungere a un contratto che già c’è e al quale certo non posso rinunciare. Io sono qui. C’è o no la volontà di sedersi attorno a un tavolo, senza inciuci ma con senso di responsabilità? Basta assetti di guerra, pregiudizi, rancori. E’ probabile che ci sarà qualche modifica all’interno della giunta e fra i dirigenti generali”.

Sulle prossime elezioni europee di maggio il leader di #Diventeràbellissima dichiara: “Siamo nati per essere un movimento regionale, oggi ci rendiamo conto che serve guardare oltre lo Stretto. Ci sono due soluzioni: Db può federarsi con un partito nazionale o essere parte costituente di un nuovo soggetto politico che parte dal territorio, con modello autonomista. Decideremo nel congresso, a Catania, il 24 febbraio”.

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