Il presidente Musumeci scopre la crisi della Sicilia e dei suoi giovani

 

 

 

Riceviamo e pubblichiamo.

PALERMO – Notizia di questi giorni è la profondissima, e forse irreparabile, crisi della Sicilia. Il Presidente Musumeci scopre che la Sicilia è ultima in tutte le classifiche socio/economiche nazionali ed europee. In questi casi vale il detto “Meglio Tardi che Mai”. Il Sinalp Sicilia da tempo ha denunciato il profondo degrado che da circa 15 anni ha colpito la nostra terra. Abbiamo dato vita ad interessanti convegni e battaglie in merito, e la Regione Siciliana con i suoi rappresentanti si è sempre distinta per il suo assordante silenzio ed assenza. Più volte abbiamo invitato Crocetta prima e Musumeci dopo a partecipare e condividere le nostre battaglie in difesa del futuro di questa terra e dei nostri figli, ma, probabilmente, non facendo parte e non essendo parte integrante del sistema politico dominante la nostre battaglie sono state condivise ed appoggiate dal popolo ma non dall’Establishment politico che, almeno nei risultati ottenuti, ha distrutto tutto quel che c’era da distruggere.

Senza voler elencare tutte le nostre battaglie vogliamo ricordare al Presidente che da tempo il Sinalp denuncia la fuga dei nostri giovani verso altri lidi ritenuti più appetibili in termini di garanzie occupazionali. A tal proposito solo il Sinalp Sicilia ha denunciato l’uso distorto e fraudolento delle famose graduatorie delle università italiane del più famoso quotidiano economico italiano. Graduatorie costruite in maniera tale e con criteri tali da convincere i nostri giovani a trasferirsi verso le università del nord perchè migliori, boicottando i nostri pur validissimi atenei.

Cosa ha fatto il Governo Regionale per bloccare in tempo questa emorragia di giovani siciliani che con il loro trasferimento si arreca un danno enorme alla Sicilia? Quanti soldi le famiglie di questi giovani drenano verso le regioni del nord arricchendole sempre più e togliendo denaro e quindi investimenti alla Sicilia? Perchè nessun Governo dell’isola ha mai denunciato i criteri valutativi delle università che favoriscono sfacciatamente, con arroganza e senza alcun limite alla decenza, gli atenei del nord? Il Presidente Musumeci la sa che i due più importanti parametri utilizzati per valutare la qualità di un ateneo sono il numero di studenti iscritti provenienti da un’altra regione e quanti finanziamenti privati quell’ateneo riceve. Pur volendo considerare tali parametri positivamente, il Sinalp Sicilia si è sempre chiesto che valenza hanno nel valutare la qualità dell’insegnamento dei docenti e la qualità della preparazione degli allievi.

Caro Presidente Musumeci hai mai chiesto alle Università Siciliane quanti ragazzi lombardi, toscani o piemontesi possono annoverare tra i loro iscritti? Se non si parte dalla scuola, dalla formazione, dalla cultura, un popolo non ha speranza di un futuro. Dopo non aver difeso e trattenuto i giovani che drenano futuro, soldi e speranza verso il nord iscrivendosi nelle loro università, per completare l’opera di distruzione sistematica del tessuto sociale della nostra isola, gli ultimi Governi Regionali si sono inventati l’esistenza di Enti stipendificio ed Enti produttori di costi in modo da essere moralmente a posto con la coscienza nel momento che decidono di chiuderli, chiaramente la motivazione da dare ai cittadini è sempre quella di razionalizzare i costi e probabilmente pretendono pure l’applauso. Questa visione gretta e limitata dell’analisi socioeconomica delle nostre aziende ed enti, di fatto accelera la perdita di posti di lavoro e livelli occupazionali costringendo anche quei giovani, che malgrado tutto avevano deciso di rimanere nella nostra isola ed iscriversi nelle nostre Università, a trasferirsi verso altri lidi, perdendo ulteriori fette di futuro. Anche nella difesa di questi Enti il Sinalp si è sempre battuto, vedi C.A.S., ISZS, Sicilia Acque, Incremento Ippico, EAS, SEUS ed altri, chiedendo a gran voce che si attui una seria politica di riqualificazione e potenziamento affinchè tornino ad essere motori della crescita economica del territorio e invitando i politici a denunciare alla Magistratura gli eventuali amministratori truffaldini.

Infine, ci poniamo un’ultima domanda che giriamo al nostro caro Presidente Musumeci; ma durante la sistematica scomparsa delle nostre banche, delle banche siciliane, dove era e dove erano gli altri politici nostrani che a parole si strappano continuamente le vesti per la difesa della nostra identità, ma nei fatti hanno ridotto all’osso tutto, anche il futuro dei nostri giovani. Un territorio che non ha le proprie banche non ha futuro. Le banche del nord presenti sull’isola, purtroppo, drenano il nostro denaro verso investimenti fuori dai nostri confini. Attendiamo di conoscere una vera politica di investimenti e crescita sociale del nostro territorio che purtroppo manca ormai da decenni e diamo la nostra piena disponibilità per un confronto positivo e costruttivo per il bene dei Siciliani.

Andrea Monteleone,  Direzione Sinalp Sicilia

 

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