Pochi vigili urbani e le lacrime di coccodrillo del sindaco Bianco


Riceviamo e pubblichiamo.

CATANIA – L’aggressione del vigile urbano lo scorso sabato sera è un gesto sconsiderato e violento che va ben oltre il terribile singolo pestaggio di un tutore dell’ordine la cui unica colpa è stata quella di fare il suo dovere. L’intero tessuto sano di Catania si indigna e vuole immediati provvedimenti con l’arresto dei colpevoli. Richieste di punizioni esemplari che trovano il mio pieno appoggio. In qualità di consigliere della municipalità di “Cibali-Trappeto Nord-San Giovanni Galermo” il sottoscritto, Erio Buceti, ribadisce che la questione di fondo, su cui bisogna accuratamente riflettere, riguarda un agente circondato dal gruppo e costretto ad affrontare il tutto praticamente solo, visto che di supporto aveva un semplice ausiliare non armato. Oggi Catania è una città che richiede sempre maggiori interventi di controllo e maggiore tutela per la gente. Un’ emergenza che non è mai stata affrontata adeguatamente dal Sindaco di Catania. Il Primo Cittadino, infatti, nel corso della sua amministrazione ha puntato più su passerelle politiche, inaugurazioni e tagli di nastri piuttosto che capire e comprendere le reali esigenze di un territorio che oggi sembra il far west dove vige la legge del più forte. Eppure già a novembre del 2014 in via Novara ci fu un caso analogo a quello di via del Rotolo. Fortunatamente in quella occasione l’agente se la “cavò” con la clavicola spazzata; niente a confronto di quello che è successo al suo collega alcuni giorni fa. Cosa fece tre anni fa il sindaco Bianco? La solita visita al malcapitato, il solito appello alla sicurezza, la solita promessa di un giro di vite immediato. In sostanza? Molte, moltissime parole e assolutamente zero fatti. Anzi, in termini di sicurezza Palazzo degli Elefanti parlò dell’impiego di un’arma di “dissuasione” per eventuali malintenzionati: lo spray antiaggressione al peperoncino. Insomma, oltre al danno la beffa. Oggi c’è un’emergenza che sin da primo momento del mio insediamento ho messo in evidenza: pochi agenti della Polizia municipale in strada per le esigenze di una realtà come quella catanese che sta vivendo un grave momento di criticità. Con circa 300 unità in una città vasta come il capoluogo etneo come pensa il sindaco Bianco di garantire l’ordine? Che fine ha fatto il concorso pubblico tante volte sbandierato da questa amministrazione e mai nemmeno cominciato? Il Primo Cittadino deve capire che non si può risolvere la questione “rimpolpando” l’organico con circa 40 nuovi agenti come ha sbandierato sul suo profilo facebook alcuni mesi fa. A Catania servono centinaia e centinaia di nuove unità giovani, fresche, perfettamente addestrate e soprattutto dotate di mezzi e attrezzature adeguate; non del peperoncino spray. Oggi l’età media degli agenti in servizio è di quasi 60 anni. Unità che, dopo una vita in mezzo alla strada a far rispettare l’ordine, non possono garantire quei risultati che otterrebbe invece un ventenne in perfetta condizione fisica.  Quante aggressioni e insulti agli agenti della polizia municipale dovremo ancora aspettarci prima che il Sindaco Bianco si decida a fare qualcosa?

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