Primo Maggio, lavoro e le frasi infauste della politica


 
 
 

“Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell’impiego, a giuste soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione. Ogni individuo, senza discriminazione, ha diritto ad eguale retribuzione per eguale lavoro. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia un’esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, ad altri mezzi di protezione sociale. Ogni individuo ha il diritto di fondare sindacati e di aderirvi per la difesa dei propri diritti.”  (Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (art.23) 1948)

 Le Grandi intuizioni dei nostri Governi per combattere la disoccupazione in Italia

Elsa Fornero Min. del Lavoro Gov. Monti – Choosy, l’epiteto rivolto ai laureati che non si accontentano di un lavoro qualsiasi ma pretendono che sia commisurato alle competenze maturate nel corso dei loro studi.

Michel Martone Vice Ministro del Lavoro Gov. Monti – Sfigati ha definito gli universitari fuoricorso.

Francesco Profumo Min. dell’Istruzione Gov. Monti – i fuoricorso universitari hanno un costo anche in termini sociali

Maria Chiara Carrozza Min. Dell’istruzione Gov. Letta – non voglio più che gli studenti italiani arrivino a 25 anni senza aver mai lavorato un giorno nella loro vita.

Giuliano Poletti Min. del Lavoro Gov. Renzi e Gentiloni – Troppi tre mesi di vacanze scolastiche. Non troverei niente di strano se un ragazzo lavorasse tre o quattro ore al giorno durante le vacanze anziché stare solo in giro per le strade.

Giuliano Poletti Min. del Lavoro Gov. Renzi e Gentiloni – prendere 110 e lode a 28 anni non serve a un fico, è meglio prendere 97 a 21.

Giuliano Poletti Min. del Lavoro Gov. Renzi e Gentiloni – il lavoro è prima di tutto un rapporto di fiducia. E’ per questo che lo si trova di più giocando a calcetto che mandando in giro curriculum.

Giuliano Poletti Min. del Lavoro Gov. Renzi e Gentiloni – Centomila giovani se ne sono andati dall’Italia? Si, ma “non è che qui sono rimasti 60 milioni di pistola. Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perchè sicuramente questo Paese non soffrirà a non averli tra i piedi”.

E’ difficile trarre delle conclusioni vista la complessità del tema del diritto al lavoro. E’ del tutto evidente, però, come in Italia il rapporto tra occupati e disoccupati sia ormai distruttivo del nostro concetto di Società e del nostro sistema economico. Il picco di disoccupazione, tra i giovani lavoratori, ha raggiunto circa il 45%, e comparato alla Germania è addirittura superiore più di 5 volte quello tedesco. Ci chiediamo perchè i nostri lavoratori facciano sempre più fatica ad entrare nel mondo del lavoro. Il SINALP pretende, da chi ci governa, che venga ricostruito il tessuto industriale, commerciale, economico e sociale del Paese per ridare un vero positivo futuro agli italiani ed all’Italia.

Sinalp Sicilia

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