Pubbliservizi, estate incandescente e futuro nebuloso

CATANIA – Due scadenze importanti per il futuro sempre più nebuloso della Pubbliservizi: martedì prossimo, di mattina, alle Ciminiere l’amministratore unico Silvio Ontario incontrerà i sindacati, per fare il punto della situazione dopo la comunicazione da parte della Città metropolitana che i trasferimento dalla Regione sono stati ulteriormente tagliati e che questa taglio di ripercuoterà, di conseguenza, anche sull’ammiraglia delle partecipate. E poi lo stesso Ontario incontrerà una cinquantina di creditori, dopo un primo pour parler delle settimane scorse, che devono avere pagate fatture per circa 1,9 milioni di euro. Quelle fatture che, per intenderci, Adolfo Maria Messina con la furbata della mancanza di CIG aveva buttato nel cestino e, con un colpo di bacchetta magica, era riuscito a portare il bilancio 2015 in utile. Un gioco di prestigio, o meglio da illusionista che però non è piaciuto né alla Guardia di finanza, né allo stesso Ontario. Gli imprenditori hanno diritto a recuperare, previa transazione, almeno una quota del loro credito, tra il 70 e l’80%. in realtà si tratta di riproporre l’accordo che per mancanza di liquidità non era stato possibile onorare nel giugno scorso. L’incontro si terrà dopo che l’amministratore unico si sarà incontrato con l’Assemblea dei soci, cioè la Città metropolitana, in questi giorni ancora rappresentata da Enzo Bianco, ma per quella data potrebbe essere già stato nominato e insediato il commissario straordinario, in seguito alla legge varata dall’Ars che prevede l’elezione diretta del presidente e del Consiglio. La legge sarà pubblicata il 25 agosto, salvo rinvii. E l’amministratore unico potrebbe ricevere anche un mandato diverso rispetto a quello avuto dall’attuale sindaco metropolitano.

I sindacati, intanto, sono in piena fibrillazione. “Il Caos Pubbliservizi oggi diventa ancora più complicato. ormai da settimane assistiamo alle rassicurazioni che ci vengono date di volta in volta dal Presidente Silvio Ontario, ma che di fatto hanno prodotto ben poco, infatti l’unica azione concreta avviata è quella del risparmio economico legata agli sprechi aziendali dovuti alle consulenze a vario titolo e di una concessione da parte dei creditori di una proroga nei pagamenti arretrati che vantano ormai da tempo nei confronti di Pubbliservizi.
Ma tutto questo sicuramente non basta a fare uscire la Partecipata dal guado, infatti a creare forte preoccupazione sia ai lavoratori che alla Fast Alas /Confsal – dichiara il segretario provinciale, Giuseppe Cottone – è la questione legata alla mancanza del rinnovo di un contratto di servizio e a peggiorare tale situazione di totale sgomento è stata una nota inviata in data 11/08/2017 presso la segreteria Provinciale della Fast, dove il Presidente nella qualità ha comunicato le gravi difficoltà a rinnovare tale contratto.
Altro problema è dato dal fatto che ad oggi non si ha contezza di quella ricapitalizzazione che l’azienda aveva annunciato di tentare d’intraprendere e che a nostro dire appare molto più ardua dato la carenza di cassa della città metropolitana e che a peggiorare la questione si è aggiunta la legge varata dal governo Regionale la scorsa settimana che di fatto abolisce i Liberi Consorzi.
A tutto ciò la Fast Alas/Confsal chiede che i vertici aziendali e la proprietà prendano atto di tale grave situazione assumendosi la responsabilità di garantire i livelli occupazionali dei 400 lavoratori, non che di ufficializzare sin da subito quel piano di rilancio più volte annunciato dal Super Consulente dott. Marcello Gulisano, che ad oggi risulta essere ancora Sconosciuto, che dovrebbe mettere nuovamente in movimento un’azienda fondamentale nella fruizione dei servizi della Provincia Etnea, che caso contrario vedrebbe come al solito negati i diritti alla cittadinanza, che oltre ad essere tartassata non viene fornita dei servizi”.

 
 

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