D.L.P.
“Non dobbiamo dare spazio né alla demagogia né alla retorica. tutti insieme dobbiamo impegnarci per salvare i posti di lavoro e dare una struttura alla Città metropolitana che consenta di svolgere i compiti istituzionali”, dichiara, megafono in mano, il sindaco di Militello, Giovanni Burtone, davanti la Prefettura. “Sono qui con i miei lavoratoricon la determinazione e cuore per risolvere i problemi che mettono a rischio la serenità di 380 famiglie. la Pubbliservizi assicura servizi importanti come la manutenzione degli edifici scolastici e delle strade provinciali e delle aree a verde. senza il lavoro dei dipendenti della società partecipata è a rischio la sicurezza nell’intero territorio dei 58 comuni etnei” sottolinea l’amministratore unico Silvio Ontario. E quasi a confermare la sua dichiarazione il corteo dei lavoratori è preceduto da diversi sindaci con tanto di fascia tricolore.
La situazione sembra essere ad un punto morto, con la procedura di licenziamento collettivo avviata, con Ontario che si rifiuta di firmare un contratto triennale capestro da 700.000 euro mensili che comporterebbe inevitabilmente il drastico licenziamento di parte del personale e i dipendenti che lamentano il mancato pagamento di due stipendi. Tra questi alcuni percepirebbero un compenso netto di soli 400 euro mensili a causa di cessione del quinto e di rate da pagare alle finanziarie, come ha evidenziato il commissario straordinario della Città metropolitana, Salvo Cocina.
Una situazione paradossale che si aggrava di giorno in giorno, anche in conseguenza della mancanza di una governace stabile e sicura alla ex provincia di Catania: il TAR ha deciso di reinsediare Enzo Bianco, che si ritroverà la patata non più bollente, ma incandescente dopo che sono trascoris altri due mesi con un sostanziale nulla di fatto.
Questa mattina ha registrato l’ennesimo passaggio con il corteo di protesta dei lavoratori, che dalla sede di piazzale Chinnici ha raggiunto la Prefettura di Catania, dove si è svolto un incontro alla presenza del prefetto Silvana Riccio, del commissario della Città metropolitana Salvo Cocina e del ragioniere generale Francesco Schillirò, dell’amministratore unico Silvio Ontario, delle rappresentanze sindacali e di alcuni sindaci dei comuni dell’area vasta. “Sostanzialmente da alcuni giorni a questa parte nulla è cambiato, rispetto alla mancata firma del nuovo contratto triennale ed all’assenza per i dipendenti degli ultimi due stipendi, oltre alla procedura di licenziamento collettivo a causa della fumata nera sull’accordo del fondo di integrazione salariale – spiegano all’unisono i segretari generali territoriali Cgil, Cisl, Uil e Ugl insieme ai segretari delle federazioni Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uil trasporti e Ugl igiene ambientale. Basta già questo a rendere la situazione sempre più contorta se non fosse che, ancora peggio, abbiamo dovuto rilevare che la partecipata è ormai ostaggio di un caos istituzionale senza precedenti! Come se non bastasse, infatti, al già assurdo rimpallo di responsabilità tra ente proprietario e azienda, si è aggiunta una nuova tegola dovuta alla decisione del Tar regionale sulla nomina del commissario della Città metropolitana stessa ed il reintegro del sindaco metropolitano.” Intanto dal vertice a Palazzo Minoriti è emersa la possibilità di pagare una fattura per garantire un anticipo sullo stipendio alle 380 unità lavorative, che attendono anche una risposta seria sul futuro occupazionale: “Non bastano le alchimie burocratiche per rassicurare i lavoratori che sono giunti allo stremo delle forze – aggiungono Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci con Davide Foti, Rita Ponzio, Salvo Bonaventura e Santo Gangemi. Siamo convinti serva con urgenza un tavolo istituzionale ai massimi livelli regionali e, per questo motivo, chiediamo al presidente della Regione siciliana Nello Musumeci una convocazione tempestiva perchè, allo stato attuale, non ci sentiamo tutelati da nessun altro interlocutore ad eccezione di sua eccellenza il prefetto. Abbiamo apprezzato la presenza dei primi cittadini che, giustamente, sono allarmati per quello che potrebbe essere l’abbandono di strade ed edifici scolastici senza l’opera di manutenzione garantita dalla Pubbliservizi. In questo senso abbiamo scritto una lettera a tutti i sindaci, chiedendo di sostenere la nostra richiesta di incontro con il presidente Musumeci, perchè la vicenda dell’azienda provinciale è un preciso problema che investe da vicino anche la sicurezza e l’ordine sociale nei territori.”