Daniele Lo Porto
CATANIA – Scongiurato il rischio fallimento per la partecipata della Città metropolitana. A seguito della riunione tenutasi oggi in Prefettura, considerate le assicurazioni date dal sindaco metropolitano Enzo Bianco con la volontà di risanare la Pubbliservizi Spa scongiurando la paventata messa in liquidazione della società, le segreterie provinciali di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti e Ugl terziario revocano lo sciopero indetto nei giorni scorsi.
Determinante è stato il lavoro svolto negli ultimi giorni dall’amministratore unico di Pubbliservizi, Silvio Ontario, assistito dai suoi consulenti, e dal ragioniere generale della Città metropolitana, Francesco Schilirò, che ha lavorato con generosità per trovare le soluzioni contabili e amministrative per dare un futuro ai 380 dipendenti. Nei giorni scorsi la tensione era altissima ed anche comprensibile. I dipendenti sono in attesa di due mensilità più quella di settembre.
il risanamento della partecipata deve però proseguire con chiarezza e fermezza, attribuendo ai vari amministratori che si sono succeduti dal 2008 ad oggi le varie responsabilità della situazione di bilancio gravissima, causata da regalie, gestione padronale, “cerchi magiche”, logiche politiche clientelari e di ladrocinio. L’attribuzione di stipendi da 10.00 euro, superminimi da 7.000 euro al mese sono illegali, inaccettabili sul piano pratico ed etico, ingiustificabili e ingiustificati. Le somme percepite illegittimamente vanno restituite, gli amministratori che le hanno concesse devono rispondere di danno erariale, gli abusi devono essere perseguiti dalla procura della Repubblica, che ha a disposizione l’attenta attività della Guardia di finanza. La Pubbliservizi non potrà essere salvata in extremis un’altra volta e soprattutto non può essere un paradiso per gli amici degli amici. da rivedere la legittimità delle assunzioni effettuate dal 2008 ad oggi, almeno quelle che non sono state disposte dal giudice del lavoro. Il vertice istituzionale della Città metropolitana ha l’obbligo di un controllo costante e periodico, il vuoto politico creato da quattro anni di commissariamento ha di fatto deresponsabilizzato tutti con le conseguenze adesso note.
A partire da domani, mercoledì 27 settembre, i lavoratori riprenderanno le normali attività.
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