Quando siete fascisti fateci caso

Quando siete fascisti fateci caso

di Erica Donzella
editor e scrittrice

È colpa nostra, penso. Mentre guardo il video in cui Liliana Segre viene ignorata volutamente in Senato, mentre qualcuno mi dice: “Rispetto la posizione di quelli di destra oggi, ma io sono comunque di sinistra”. Se ci sentissero i nostri nonni, i morti della Resistenza, tornerebbero indietro a prenderci a schiaffi. Perché loro no, non li hanno mai capiti i fascisti e il sangue versato da un’intera generazione, di chi ha permesso oggi la nostra democrazia non vale, e non potrebbe mai valere, la tolleranza che preserviamo nei confronti di omofobi, razzisti e misogini.

Io credo che la mia generazione abbia un serio problema con lo scontro politico e che tema, pubblicamente e in privato, di prendere posizione rispetto a questo neofascismo evidente. “Quello è amico mio, è una brava persona. Credo abbia votato Casa Pound alle ultime elezioni politiche…” “Mi chiedo come faccia a essere amico tuo” “Che c’entra, la pensiamo diversamente”. Quello è esattamente il momento in cui penso di alzarmi dal tavolo, pagare il conto e scappare a gambe levate, maledicendo il giorno in cui ho iniziato ad avere una coscienza politica e umana. Momento, fermi tutti.

Questo ragionamento che si ostina a essere falsamente tollerante, rifiutando la logiche delle relazioni umane, basata (si spera) su una condivisione di valori, mi lascia davvero perplessa. “Ognuno la pensa a modo proprio”, ed è così, tollerando l’intollerabile, che abbiamo permesso questa nuova avanzata. Anzi, tollerandoli abbiamo permesso loro di farsi avanti, di uscire allo scoperto, sino a vederli seduti in Senato, immobili, non plaudenti, dinanzi a chi è sopravvissuta ai campi di concentramento e si batte con tutta se stessa per garantirci ancora un minimo di libertà intellettuale e morale. Con il nostro qualunquismo permettiamo gli slogan sovranisti, con un mesto sollevare di spallucce ci diciamo che “Tanto prima o poi passerà”. Non passerà fin quando, in ogni contesto, azione, linguaggio che adoperiamo, non la smetteremo di essere ipocriti nei confronti della Storia. Il fascismo non può mai essere tollerato. Mai.

E questa presa di coscienza deve passare da ciò che facciamo quotidianamente fino a riconsiderare chi frequentiamo.

Ho smesso di parlare con “amici” nel momento in cui ho scoperto che avevano a casa gingilli del Ventennio, ho troncato di netto relazioni con parenti nel momento in cui mi sono accorta che puzzavano di fetore mussoliniano. Io non tollero, io non accetto. Dovremmo smettere davvero di pensare soltanto che siamo dalla parte giusta, dovremmo davvero alzarci da un tavolo, negare che possa anche solo co-esistere insieme a noi l’idea di un nuovo fascismo, e dire No. Il fascismo è un reato e se lo fomentiamo con la nostra indifferenza siamo fascisti anche noi. Non c’è molto da girarci intorno. Quando siete fascisti fateci caso.

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