Quarantena da coronavirus...con favola e cartapesta

Quarantena da coronavirus...con favola e cartapesta
di Maria Francesca Greco
Che facciamo oggi? E’ una delle domande che sentiamo più spesso in questi giorni in casa da parte dei più piccoli, ma non solo. Per rispondere oggi alla vostra domanda, per lo spazio di Sicilia Network dedicato alla “quarantena da coronavirus in casa”, vi proponiamo due idee utili sia per i grandi che per i più piccini.
La nostra lettrice Cettina Zappalà ci suggerisce come fare la cartapesta per realizzare tanti oggetti decorativi e ci consiglia inoltre una favola da lei scritta da poter leggere ai vostri bambini.
Buon divertimento!
Cartapesta
Gli elementi che compongono la cartapesta sono due: la carta e la colla.
Per la carta, va bene riciclare quella dei quotidiani, carta del pane ed altra, purché non sia patinata.
Si strappano delle strisce e poi si fanno dei pezzi più piccoli, si mettono in una bacinella a macerare per alcune ore.
Per un impasto più accettabile si possono immergere le mani per ridurre il tutto in poltiglia, oppure si può usare un frullatore ad immersione.
Per la colla si mescolano a freddo: un cucchiaio di farina e un bicchiere di acqua, poi si pone il tutto sul fuoco e quando comincia a bollire, ci metterà circa un minuto per addensarsi (consistenza- crema).
Impasto di cartapesta
Si scola la carta e si strizza un poco, si pone in un contenitore e si aggiunge la colla, pian piano fino ad ottenere la giusta consistenza.
Esecuzione forme
Si possono eseguire forme piatte come stelle, sole, luna ma anche forme di animali, maschere si lavora su un tovagliolo che potrà essere sostituito quando si bagna.
I pezzi si possono asciugare sul termosifone.
Si possono con questo materiale rivestire oggetti (scatole di plastica, barattoli di latta ecc.)
Si possono usare stampini (es. quelli dei dolci).
Infine quando i pezzi sono asciutti si possono colorare con tempere.
Favola 
RUS-VI, IL RE CATTIVO
C’era una volta un re tondo brutto e cattivo che voleva conquistare il mondo e si serviva del suo veleno che produceva in proprio.
Il re si chiamava Rus-vi e non aveva amici; era malvagio, girava nel suo regno e appena vedeva qualcuno lo pungeva iniettandogli il suo veleno .
Rus-vi si intrufolava dappertutto e non dava tregua a nessuno.
I sudditi avevano paura di lui e gli stavano alla larga.
I dottori curavano le persone e cercavano di salvarle. Alcune volte le medicine scarseggiavano, ma i medici cercavano sempre nuovi farmaci. Era veramente era una lotta infinita.
Un giorno i saggi del regno organizzarono una conferenza per trovare le strategie giuste e sconfiggere finalmente questo mostro.
All’inizio le persone non ci credevano tanto, mostravano scetticismo, ma poi si resero conto che tutti insieme sarebbero stati molto più forti per questa impresa contro il mostro.
Tutti i cittadini si armarono di scudi, corazze ed elmi e, così protetti scesero in piazza e accerchiarono il re.
Rus-vi restò stupito e incerto al centro dell’arena, non poteva andare da nessuna parte perché era circondato, non poteva usare la sua arma per colpire le persone perché erano distanti e coperti da armature.
Man mano che il popolo si avvicinava Rus-vi sembrava nervoso, barcollava e gli mancava l’aria.
Il popolo inflessibile avanzava. Il re si sentiva soffocare, ad un certo punto diventò paonazzo e stramazzo’ per terra, facendo ruzzolare la corona che finì in mille pezzi.
Il popolo stupito e incredulo aveva vinto e dimostrava la gioia gridando, cantando. Alcuni si abbracciavano e tutti erano felici.
I bambini poterono uscire fuori e giocare con i palloncini e gli aquiloni.
Le scuole riaprirono i battenti per la gioia di tutti; si ritornava alla normalità.
Gli adulti stanchi ritornarono alle loro occupazioni felici dello scampato pericolo.
I medici furono dichiarati eroi nazionali.
Tutti acquisirono la consapevolezza che uniti si vince.
Aspettiamo le foto dei vostri lavoretti e perchè no, immortalate anche i momenti della lettura della favola. Potete inviali alla mail direttore@sicilianetwork.info .

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