Regionali, Caserta: "Pietro Grasso rinunci alla candidatura, per il bene della Sicilia"


 

Pubblichiamo la lettera aperta del prof. Maurizio Caserta al presidente del Senato, Pietro Grasso

Signor Presidente del Senato
è già sui giornali da qualche giorno la notizia di una Sua possibile candidatura a Presidente della Regione Siciliana. Lei è un impeccabile servitore dello Stato. Ha servito la Repubblica con impegno professionale, civile e politico. Nessuno potrebbe contestare il suo diritto a competere per quella poltrona. Desidero solo sottoporle alcune riflessioni da siciliano preoccupato per un ciclo perverso cui l’isola sembra condannata. Costretta a passare da Presidenti che hanno stabilito contatti con il mondo mafioso a Presidenti che rappresentano simboli integerrimi della lotta alla mafia. Lei sa meglio di tutti noi che le organizzazioni criminali si sconfiggono sul terreno economico. Togliendo ad esse le occasioni di profitto. Ciò è possibile se il sistema economico viene popolato di imprese sane che tolgono spazio ed aria vitale alle imprese che hanno natura e comportamenti illeciti. Per ciò occorre un piano di riforme e di azioni che rendano l’economia locale più competitiva e contendibile. Un programma di questo tipo può realizzarlo qualsiasi governo, purché abbia la forza di far passare nel parlamento e nella società quelle riforme così importanti. Ossia un governo normale che individui il problema e adotti le soluzioni appropriate. Non può esserlo un governo da Lei presieduto? Certamente si. Ma esiste un problema. La sua storia e la sua autorevolezza toglierebbero normalità a quel governo e gli darebbero il carattere della eccezionalità, generando la sgradevole sensazione di essere stati commissariati. Il commissariamento può avere certamente elementi di efficacia ma allontana il momento della riconciliazione. Ci aspettiamo da Lei non il ruolo di commissario, ma quello di garante. Di chi – magari per un surplus di affetto per la regione – si preoccupi di rimetterla sul canale della normalità e non di quello della eccezionalità. Dico questo perché penso ad altri candidati? Certamente sì. Da Lei ci aspettiamo che dagli scranni più alti della Repubblica aiuti questo territorio martoriato a diventare una normale regione europea. È bene che la Sicilia non pensi di essere in pace con la sua coscienza solo per aver messo al suo vertice un vero campione di legalità. Signor Presidente siamo una regione del mondo avanzato da diversi decenni ormai. Non possiamo credere di non avere consolidato una buona base di legalità. Milioni di siciliani rispettano le regole come la gran parte degli italiani. Se Lei volesse dare un contributo alla crescita sociale e civile dell’isola la aiuti a spezzare il velo di ipocrisia che ha caratterizzato molta parte della sua storia. Quella ipocrisia che ci ha permesso di salvare le apparenze senza che fossimo capaci di assumerci le nostre responsabilità. Oggi l’unico modo per portare l’isola fuori dalla china della marginalità è di costringerla a trovare al suo interno la forza di riprendere un cammino di crescita. E di chiedere alla Sicilia di capire cosa può fare per il paese e per l’Unione europea. L’ultima cosa che ci serve è la messa sotto tutela. Sarebbe il modo per darle il colpo di grazia.

prof. Maurizio Caserta

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