Regionali, fumata grigia nel Centrodestra: cestinato La Via, riemerge l'ex ministra bionda

 
 
 
 
 
 

Daniele Lo Porto

ROMA – Fumata…grigia dopo il summit tra il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, ex AN ma ormai da anni fedelissimo di Silvio Berlsconi, il coordinatore regionale di Forza Italia, Gianfranco Miccichè, il capogruppo degli azzurri all’Ars, Marco Falcone e il candidato alla presidenza della Regione, Nello Musumeci, leader di #diventeràbellissima.

Fumata grigia perché nel corso di un confronto schietto, senza troppi tatticismi, ma improntato alla necessità di trovare presto un nome, o meglio un altro nome, da proporre all’interno del Centrodestra, almeno si sono individuati dei punti fermi e si è pigiato sui pedali, anche se Miccichè sembra continuare a preferire il surplace. I punti fermi sono che facilmente riassumibili. Il gruppo all’Ars è con Musumeci, lo ha detto chiaro e tondo Marco Falcone. Per Gasparri la decisione della scelta del candidato alla presidenza deve scaturire da un tavolo regionale tra i vari leader entro pochi giorni, presumibilmente entro la prossima settimana, senza porre veti e trovando un nome sul quale ci sia ampia condivisione. E tra i nomi proponibili è stato scartata l’ipotesi dell’europarlamentare Giovanni La Via, componente di un gruppo politico (Alfano-Firrarello) che è nel governo Gentiloni e tutt’ora in quello Crocetta, quindi appartenente e schierato con il Centrosinistra. Al contempo da escludere,  perché  non sostenute con adeguata convinzione quelle di Salvo Pogliese, europarlamentare di Forza Italia, ma ex An come il parlamentare Basilio Catanoso, anch’egli di Forza Italia. Gianfranco Miccichè, da parte sua, ha ribadito la volontà che sia il partito di Silvio Berlusconi ad esprimere il candidato del Centrodestra, ma – di fatto – anche in questa sede è stato reticente sul nome che non ha ancora voluto ufficializzare. Ma sarebbe tornata calda la pista che porta a Stefania Prestigiacomo, sua pupilla ai tempi belli della prima Forza Italia, ministra per l’ambiente, ma ormai avulsa dalla realtà siciliana perché vive a Roma ormai da anni. Ma una eventuale nomination dell’ex ministra non dovrebbe scaldare l’entusiasmo del popolo forzista, anche perché troppo – se non esclusivamente – legata alla figura dello stesso Miccichè. Insomma, il coordinatore adesso è veramente stretto in un angolo.

Resta da definire, poi, la posizione dei centristi. Roberto Lagalla, ex rettore dell’Università di Palermo, è stato lanciato in pista da Totò Cuffaro, ma adesso sta proseguendo autonomamente la campagna elettorale senza troppi alti. Si attende, infine, il posizionamento dei reduci dell’Udc di Lorenzo Cesa, che con i sinistrorsi di Giampiero D’Alia hanno rotto da tempo, e gli autonomisti lombardi ani, con l’ex presidente della Regione che gioca la sua interminabile partita a scacchi aspettando fino all’ultimo secondo per fare la mossa finale.

 

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