Regionali, Vincenzo Figuccia e il candidato clonato da Miccichè


 
 

PALERMO – Dispetti e frecciatine se le scambiavano da tempo, inquilini della stessa casa di Forza Italia, uno da deputato regionale, l’altro da coordinatore regionale. Voci di corridoi danno il primo per “trombato” prima ancora della presentazione delle liste: anche tra i forzisti è necessario lasciare indietro qualcuno con 20 posti in meno nell’elezione al concorsone pubblico per la Regione. Vincenzo Figuccia, alla fine, molla la bandiera tricolore e imbraccia lo scudo crociato dell’UDC: impossibile recuperare il rapporto politico con Gianfranco Miccichè, nonostante il tentativo di una conferenza stampa congiunta, poi abortita. Alle presentazione delle liste la sorpresa: tra i candidati di Forza Italia a Palermo c’è Onofrio, detto Vincenzo, Figuccia. Un ripensamento? Una pace faticosamente ritrovata? Ragion di stato superiore alla reciproca insofferenza? No, niente di tutto questo. Il coordinatore regionale si è premurato di clonare il candidato, un quasi omonimo, per cercare di trarre in inganno gli elettori più distratti che abbinano a Figuccia l’appartenenza forzista. Il diretto interessato ironizza  “sui giochetti da bimbo” di Miccichè e fa  riferimento cinematografico a Johnny Stecchino: “Ma non mi somiglia ppe niente”, a caldo. Poi,  una mi meditata dichiarazione per i media, sui quali sgomita per apparire un giorno sì e un giorno anche.  “La mia battaglia in queste elezioni regionali è quella per l’affermazione di una nuova e giovane classe dirigente. Per questa ragione ho scelto di candidarmi con l’Udc e di mettere al servizio della gente il mio ruolo di parlamentare come ho fatto per cinque anni. Non ho bisogno nè di sosia nè di omonimie. Forse una controfigura la cerca in Forza Italia proprio Gianfranco Miccichè che certamente non ha candidato un suo clone ma proprio se stesso, con i suoi quasi venticinque anni di politica che poco e niente hanno giovato alla Sicilia. Ma non è l’unico a portare in dote gli scarsi risultati. Con Micari c’è tanta gente che farebbe meglio a starsene a casa. I siciliani sanno che votando Figuccia nella lista Udc scelgono un rappresentante della nuova generazione politica che potrà agire con capacità e competenza, proprio al contrario di ciò che succede quando si vota Cinquestelle, crogiolo di inesperienza ed incapacità”,  afferma ironicamente acido Vincenzo Figuccia, deputato regionale dell’Udc. Quello “vero”.

 

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