Regione, a Ragusa la metropolitana di superficie

 

 

 

 

CATANIA – Firmata oggi, nella sede della Regione Siciliana a Catania (ex Palazzo Esa), la Convenzione per la realizzazione della Metroferrovia di Ragusa. A sottoscrivere l’intesa la Regione, il Comune di Ragusa e Rete ferroviaria italiana. Il progetto, già finanziato dal Fondo di sviluppo e coesione con 18 milioni di euro, punta alla riqualificazione della periferia storica della città, attraverso il collegamento con la zona moderna. Presenti il presidente della Regione Nello Musumeci, l’assessore alle Infrastrutture Marco Falcone, il sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì e il direttore territoriale di Rfi Michele Laganà.

Oggi si sottoscrive un’intesa – ha detto Musumeci – per realizzare una metropolitana in un vasto e più articolato progetto di riqualificazione delle periferie. I treni devono correre e noi abbiamo dato una forte accelerata al progetto. Stiamo lavorando per ridare alla Sicilia orientale e a Ragusa una mobilità più fluida. Riteniamo inoltre che l’aeroporto di Comiso sia ad oggi fortemente penalizzato dalla mancanza di collegamenti e non escludiamo l’ipotesi di potenziare ulteriormente il trasposto ferroviario per collegarlo ai vari centri”.

Un’infrastruttura lunga circa 10 km che comprenderà, tra le altre cose, la stazione di Cisternazzi e le fermate di Colajanni e Carmine, prima, e Ragusa Centrale e Ragusa Ibla, dopo. Previste inoltre le realizzazioni dell’ascensore inclinato di S. Paolo e di quello panoramico di Ponte Giovanni XXIII, dell’ascensore in prossimità del Convento di Gesù per raggiungere Piazza S. Giorgio di Ibla, che serviranno per recuperare gran parte dei dislivelli che oggi penalizzano la mobilità interna al centro storico, poi ancora dell’ascensore inclinato del Carmine, della funivia che connetterà la stazione di Ibla con Ibla, oltre al ripristino dei percorsi pedonali di connessione con S. Paolo e con la Cava di Santa Domenica, che permetteranno alla ferrovia urbana – con cadenza di 30-40 minuti di integrarsi con la città storica e insieme di connettersi con l’esistente stazione di Ragusa Centrale, con la nuova fermata Colaianni, integrabile con la Stazione degli autobus extraurbani e con il nuovo grande Polo ospedaliero di Ragusa, attraverso la nuova fermata Cisternazzi.

“È un progetto che darà una forte spinta alla mobilità del capoluogo ibleo. Dopo Messina, Ragusa sarà la seconda città che avrà un sistema metroferroviario – ha detto l’assessore Falcone. Abbiamo un cronoprogramma serrato che ci consentirà di avere lo studio di fattibilità entro 7-9 mesi, il progetto esecutivo dopo altri 5-7 mesi e per il 2019 il cantiere sarà già attivo. L’inaugurazione dell’intera opera è già fissata per settembre 2022. La Regione, a quel punto, estenderà il contratto di servizio con Trenitalia anche alla nuova infrastruttura ferroviaria”.

E, intanto, alcuni esponenti del Movimento 5 stelle rilanciano sulla politica dei trasporti e, in particolare, sull’efficienza della rete ferroviaria in Sicilia. “Rinnovati i vertici di Ferrovie dello Stato, deve ora essere rinnovata la politica della mobilità. Su questo il ministro è stato chiaro. Si deve partire dalla Sicilia, dove non circola neanche un Frecciargento. Mettiamo da parte l’alta velocità, ma almeno treni confortevoli devono approdare sui nostri binari che purtroppo non consentono di attrarre competitor stranieri, come successo in Sardegna con una compagnia spagnola perché tra Regione e Stato nessuno ha voluto davvero ammodernare una rete ferma quasi al secolo scorso. Il governo Conte dà segnali concreti di incoraggiamento”. Ad affermarlo è il portavoce nazionale del M5S Paolo Ficara a proposito delle linee programmatiche illustrate dal ministro delle infrastrutture Toninelli. “Dopo anni di promessespiga Ficara – la speranza di fondi europei per ammodernare una rete largamente a binario unico, ferma ai tempi della sua costruzione è rimasta al palo. Una solfa che non può andare avanti all’infinito”. Ficara, insieme a Luigi Sunseri, portavoce M5S alla Regione Siciliana, sta definendo le tappe di un viaggio-ispezione a bordo dei treni e bus che circolano in Sicilia.

“A conferma di ciò – spiega il deputato regionale Luigi Sunseri – ci sono enormi ritardi nella spesa dei fondi europei nella programmazione 2014- 2020 che riguardano i grossi interventi di natura infrastrutturale che concernono la rete ferroviaria, come ad esempio l’anello ferroviario di Palermo, la tratta Giachery – Politeama, o la Tratta ferroviaria Ogliastrillo – Castelbuono, totalmente arenate, che lasciano la Sicilia in uno stato di arretratezza infrastrutturale e che ci conducono a rischio di perdere le somme già stanziate dall’Unione Europea. Gli ultimi dati – spiegano Ficara e Sunseri – fotografano una realtà impietosa e che andremo a raccontare dopo averlo visto con i nostri stessi occhi, per portare in Commissione Trasporti il quadro reale del sottosviluppo della rete ferrata siciliana. Non sappiamo se a qualcuno sia convenuto così per anni. Ma il nuovo governo, da Roma, ha voglia di rivoluzionare l’arretratezza. Assurdo vedere su che mezzi i turisti arrivano a Fontane Bianche o quante chiacchiere senza sostanza sul collegamento in treno con l’aeroporto di Catania. Per non parlare dei treni a media e lunga percorrenza che partono da Milano e Roma per la Sicilia: continui e insopportabili ritardi e disservizi che associati ad un servizio di scarsa qualità, hanno il solo risultato di sfiduciare all’utilizzo i cittadini. Non è più tollerabile. Palermo non faccia orecchie da mercante per interessi spiccioli di bottega -sottolinea Ficara. La Regione non può nascondersi, i suoi scarsi investimenti sono la causa di questo stato di cose. Noi non esiteremo a portare in Sicilia lo stesso ministro Toninelli per dare una risposta chiara ad una esigenza di mobilità che non può restare inevasa. L’ammodernamento della rete locale – conclude Ficara – è tra le priorità del Ministero”.

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