Regione, Finanziaria: mentre Sgarbi "diventa" grillino vengono abolite le Soprintendenze


 
 

PALERMO  – “Il governo Musumeci è composto da giuristi sopraffini e lo dimostra il fatto che hanno inserito in finanziaria un articolo che cancella le Sopraintendenze dei Beni Culturali in Sicilia. Registriamo che l’illustre critico d’arte Vittorio Sgarbi non si è nemmeno accorto di quanto stesse avvenendo nei propri uffici perché troppo impegnato a lanciare strali contro i grillini, salvo poi voler iscriversi al loro gruppo parlamentare alla Camera dei Deputati, quale luogo da lui scelto per svolgere la sua attività da neo parlamentare.  Per mesi hanno apostrofato il Movimento 5 Stelle come un movimento composto da geometri e ignoranti, salvo poi alla prima uscita, dimostrare di essere loro i primi incompetenti”. E’ il commento del deputato regionale del Movimento 5 Stelle all’Ars Luigi Sunseri componente della Commissione Bilancio all’Ars alla norma della finanziaria che sopprime gli articoli da 8 a 13 della legge regionale 80 del 77 che riguarda le sopraintendenze e i beni culturali in Sicilia. “Ieri la bocciatura della Corte dei Conti sul DEFR 2018-2020 – sottolinea il deputato Giampiero Trizzino – ma aggiungiamo adesso questa magra figura del Governo Musumeci. Sopprimere le soprintendenze è una follia sulla quale interverremo”.

Vittorio Sgarbi, assessore regionale dei beni culturali in Sicilia, nie giorni scorsi aveva “aperto” al Movimento 5 Stelle,  invitando “i grillini colti a visitare le mostre promosse dall’assessorato: “Antonello incontra Laurana” al Museo Abatellis; “Il ritorno di Franca Florio” a Villa Zito; “Da Ribera a Luca Giordano” sempre a Villa Zito; “Il fregio di Himera” al museo Salinas; “La scuola di Palermo” al museo RISO; “Il ruggito della velocità” all’Albergo delle povere; “I fiamminghi” a Palazzo dei Normanni”. Ma aveva concluso Sgarbi: “I colti con me, i corti con Cancellieri!”.

Sul refuso nella Finanziaria l’assessore Sgarbi aggiunge all’Adnkronos: “Tutto questo rumore, questa agitazione, da destra a sinistra, questo scandalo sulla ventilata cancellazione delle Soprintendenze dei Beni culturali, prova soltanto quanto siano ignoranti. Lo sentivano come un attentato. Non si eliminano le Prefetture, per la semplice ragione che sono uffici periferici. Insomma, è uno scandalo sul nulla”.  Un errore che ha provocato numerosi interventi. Ma Sgarbi annuncia anche che “si potrebbe approfittare di questo refuso per procedere una ripartizione di settore, a una riforma adeguata”, sostiene.
“Per cui – aggiunge il critico d’arte – tutto sommato, non so come sia venuta fuori questa cosa. Ma lo scandalo è solo per gli incompetenti. E’ impossibile abolire le Soprintendenze perché sono gli organi esecutivi del governo per i beni culturali. Non si possono mica governare con l’assessorato, sarebbe come abolire le questure o le prefetture”.
“Ma le soprintendenze sono fatte con i piedi perché sono fatte per aree geografiche, per cui hai l’archeologo o l’antropologa che si occupa di pittura – dice ancora Sgarbi – L’abolizione per se è un fatto impossibile, risibile, una boutade, ma l’annullamento per una diversa impostazione sarebbe una idea mica male”. E conclude: “Per una volta la Sicilia potrebbe essere d’esmpio per l’Italia…”.

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