Riceviamo e pubblichiamo questa lettera aperta dell’imprenditore Salvo Zappalà indirizzata all’ormai ex assessore regionale al Turismo, Sandro Pappalardo
Caro Sandro,
all’indomani delle Tue dimissioni, quello che voleva essere semplicemente un mio sentito augurio di buon lavoro per il Tuo nuovo e prestigioso incarico in Enit, ora dopo ora, è diventato momento di una più attenta riflessione.
Alla Tua nomina ad Assessore regionale al Turismo ho sperato che, finalmente, si fosse trovata corretta collocazione all’uomo giusto nel posto giusto: cosa quasi mai scontata e, pertanto, maggiormente, gradita. Per la Sicilia turistica, poi, una rivoluzione!
Un “giramondo”, come spesso Ti descrive la stampa, capace di fare paragoni e di cercare di applicare schemi vincenti, mutuati magari da altri Paesi e adattabili qui da noi, in Sicilia, e di contribuire a far diventare il turismo la prima industria della nostra bellissima terra.
Il richiamo, poi, delle Tue origini siciliane, a cui non sei rimasto sordo, non ha fatto altro che aumentare la simpatia e l’apprezzamento per l’Uomo.
Mi è sembrato che, finalmente, si fosse aperto un nuovo corso nel fare politica in Sicilia, con tutte le ricadute pratiche che ciò avrebbe comportato ed è per questo che oggi vivo le Tue dimissioni con sentimenti contrastanti.
Se, da una parte, plaudo all’Uomo che, per scalare altre e più alte vette, fa una drastica scelta di campo ed abbandona la strada certa per quella incerta, dimostrando coraggio e chiarezza d’intenti, dall’altra parte ciò che succede mi pare un film già visto.
Spero non me ne vorrai ma, quasi 40 anni di “militanza” nel settore turistico, mi hanno abituato a vedere un balletto continuo con cambi periodici di assessori: balletto che risponde a logiche partitiche e male fa al nostro settore dove già i 5 naturali anni di legislatura sarebbero pochi nell’ottica di una seria, adeguata e lungimirante programmazione.
Da qui, cosa che ebbi modo di dirTi nel nostro ultimo incontro, mi convinco sempre più dell’utilità di istituire l’Agenzia regionale del Turismo.
Le Tue dimissioni me lo confermano ancor di più.
Ricordi il mio pensiero, Sandro? Tre erano le priorità, secondo me, di cui avresti dovuto tenere conto nello svolgimento del Tuo mandato ma che nulla vieta Tu faccia proprie in seno all’Enit. Anzi. Da una posizione strategica e privilegiata, come quella che Ti aspetta, il Tuo contributo a favore del turismo siciliano potrebbe essere ancor più incisivo e determinante.
all’indomani delle Tue dimissioni, quello che voleva essere semplicemente un mio sentito augurio di buon lavoro per il Tuo nuovo e prestigioso incarico in Enit, ora dopo ora, è diventato momento di una più attenta riflessione.
Alla Tua nomina ad Assessore regionale al Turismo ho sperato che, finalmente, si fosse trovata corretta collocazione all’uomo giusto nel posto giusto: cosa quasi mai scontata e, pertanto, maggiormente, gradita. Per la Sicilia turistica, poi, una rivoluzione!
Un “giramondo”, come spesso Ti descrive la stampa, capace di fare paragoni e di cercare di applicare schemi vincenti, mutuati magari da altri Paesi e adattabili qui da noi, in Sicilia, e di contribuire a far diventare il turismo la prima industria della nostra bellissima terra.
Il richiamo, poi, delle Tue origini siciliane, a cui non sei rimasto sordo, non ha fatto altro che aumentare la simpatia e l’apprezzamento per l’Uomo.
Mi è sembrato che, finalmente, si fosse aperto un nuovo corso nel fare politica in Sicilia, con tutte le ricadute pratiche che ciò avrebbe comportato ed è per questo che oggi vivo le Tue dimissioni con sentimenti contrastanti.
Se, da una parte, plaudo all’Uomo che, per scalare altre e più alte vette, fa una drastica scelta di campo ed abbandona la strada certa per quella incerta, dimostrando coraggio e chiarezza d’intenti, dall’altra parte ciò che succede mi pare un film già visto.
Spero non me ne vorrai ma, quasi 40 anni di “militanza” nel settore turistico, mi hanno abituato a vedere un balletto continuo con cambi periodici di assessori: balletto che risponde a logiche partitiche e male fa al nostro settore dove già i 5 naturali anni di legislatura sarebbero pochi nell’ottica di una seria, adeguata e lungimirante programmazione.
Da qui, cosa che ebbi modo di dirTi nel nostro ultimo incontro, mi convinco sempre più dell’utilità di istituire l’Agenzia regionale del Turismo.
Le Tue dimissioni me lo confermano ancor di più.
Ricordi il mio pensiero, Sandro? Tre erano le priorità, secondo me, di cui avresti dovuto tenere conto nello svolgimento del Tuo mandato ma che nulla vieta Tu faccia proprie in seno all’Enit. Anzi. Da una posizione strategica e privilegiata, come quella che Ti aspetta, il Tuo contributo a favore del turismo siciliano potrebbe essere ancor più incisivo e determinante.
Come ebbi modo di dirTi, in primis sarebbe necessaria la creazione di un’Agenzia regionale del Turismo: una sorta di braccio operativo dell’Assessorato affidato ad un manager di comprovata esperienza ed abilità. Un manager con il potere di lavorare ad un piano triennale e capace di portare a compimento le attività programmate slegandole dalle logiche dettate dalla politica.
In secondo luogo, risulta improcrastinabile indagare ed individuare dove si annidano la corruzione e/o l’ignavia responsabili del “caro voli”. Come ebbi modo di dirTi, basterebbe ricercare in Assoclearance (società di scopo del Ministero dei Trasporti) per venire a capo di quel dilemma pirandelliano che determina l’esiguità dei voli da e per la Sicilia. Non è più accettabile che un popolo, come quello siciliano, con oltre 5 milioni di abitanti adusi ormai a viaggiare per svariati motivi, debba pagare prezzi esosi come in nessuna altra parte. Un modo, a nostre spese, per rendere la tratta verso il Nord del paese la più redditizia del mondo a tutto vantaggio di Alitalia che con ciò pareggia, da sempre, i suoi insostenibili conti.
Pensaci, caro Sandro: pochi e carissimi i voli e, persino le low cost qui da noi diventano high cost. Ci sarebbe da sorridere se non venisse da piangere…è inaccettabile.
Pensaci, caro Sandro: pochi e carissimi i voli e, persino le low cost qui da noi diventano high cost. Ci sarebbe da sorridere se non venisse da piangere…è inaccettabile.
E della terza priorità di cui Ti parlai?
Occorre un piano, e Ti prego di farne oggetto delle Tue battaglie future, che consenta di gestire al meglio l’accesso alla Sicilia in maniera moderna e funzionale senza spreco di denaro pubblico. Che senso hanno gli aeroporti di Comiso a meno di un’ora da Catania e quello di Birgi a circa 40 min da Punta Raisi? A me sembrano un oltraggio all’intelligenza dei siciliani, onestamente. I nostri principali aeroporti, anche se in costante crescita, non hanno problemi di saturazione e, pertanto, se anziché sprecare soldi tenendo in piedi strutture che non servono, gli stessi soldi si utilizzassero per potenziare i collegamenti con le varie località turistiche che, ad oggi, si presentano scoordinati ed insufficienti? Credo che sarebbe l’applicazione del giusto criterio del “buon padre di famiglia”…niente di più, niente di meno.
Caro Sandro, per fortuna, esiste internet con le sue grandi potenzialità e ciò ha permesso a noi operatori del turismo di uscire dall’oblio e far conoscere la Sicilia rendendola raggiungibile grazie alle low cost, oggi vero agente del cambiamento. Se avessimo continuato a sperare nell’intervento di questa politica, se ci fossimo crogiolati nella nostra incapacità a far sistema…beh, oggi saremmo ancor più ostaggi della nostra inefficienza!
Perdonami lo sfogo ma è quello che penso.
E pensare che doveva essere semplicemente una lettera di ringraziamento per quello che hai fatto in questa Tua breve esperienza siciliana e di buon augurio per il Tuo nuovo incarico…non me ne vorrai per i toni che tradiscono amarezza: avevo sperato in Te, nel fatto che avresti difeso il Tuo incarico con i denti pur di completare la legislatura e portare risultati concreti.
Così non è stato, purtroppo e me ne dispiaccio. Forse, da buon militare, hai solo obbedito ad ordini superiori ed accettato il nuovo incarico. Non saprei, vado ad intuito.
Quello che so per certo è che noi siciliani “del turismo” abbiamo perso un’altra occasione di riscatto e che, da questo momento, dovremo fare a meno di qualcuno che ha saputo rappresentarci al meglio all’estero, con un garbo ed una competenza che risultano essere merce rara in politica, al giorno d’oggi.
E non solo: perde l’intera economia siciliana per quello che avresti potuto fare ed, infine, perdono tantissimo i Tuoi collaboratori che, in Assessorato, hai saputo motivare e valorizzare…un attaccamento entusiastico al lavoro che, in tanti anni di frequentazione di uffici pubblici, non avevo mai riscontrato.
Sandro, va da sé, che non parlerei in questi termini se non fossi animato da grande stima ed ammirazione con la speranza, vicina alla certezza, che Tu possa continuare il Tuo impegno a favore del turismo siciliano in seno all’Enit o dovunque le Tue capacità professionali Ti porteranno.
Un grande abbraccio e a presto!
Occorre un piano, e Ti prego di farne oggetto delle Tue battaglie future, che consenta di gestire al meglio l’accesso alla Sicilia in maniera moderna e funzionale senza spreco di denaro pubblico. Che senso hanno gli aeroporti di Comiso a meno di un’ora da Catania e quello di Birgi a circa 40 min da Punta Raisi? A me sembrano un oltraggio all’intelligenza dei siciliani, onestamente. I nostri principali aeroporti, anche se in costante crescita, non hanno problemi di saturazione e, pertanto, se anziché sprecare soldi tenendo in piedi strutture che non servono, gli stessi soldi si utilizzassero per potenziare i collegamenti con le varie località turistiche che, ad oggi, si presentano scoordinati ed insufficienti? Credo che sarebbe l’applicazione del giusto criterio del “buon padre di famiglia”…niente di più, niente di meno.
Caro Sandro, per fortuna, esiste internet con le sue grandi potenzialità e ciò ha permesso a noi operatori del turismo di uscire dall’oblio e far conoscere la Sicilia rendendola raggiungibile grazie alle low cost, oggi vero agente del cambiamento. Se avessimo continuato a sperare nell’intervento di questa politica, se ci fossimo crogiolati nella nostra incapacità a far sistema…beh, oggi saremmo ancor più ostaggi della nostra inefficienza!
Perdonami lo sfogo ma è quello che penso.
E pensare che doveva essere semplicemente una lettera di ringraziamento per quello che hai fatto in questa Tua breve esperienza siciliana e di buon augurio per il Tuo nuovo incarico…non me ne vorrai per i toni che tradiscono amarezza: avevo sperato in Te, nel fatto che avresti difeso il Tuo incarico con i denti pur di completare la legislatura e portare risultati concreti.
Così non è stato, purtroppo e me ne dispiaccio. Forse, da buon militare, hai solo obbedito ad ordini superiori ed accettato il nuovo incarico. Non saprei, vado ad intuito.
Quello che so per certo è che noi siciliani “del turismo” abbiamo perso un’altra occasione di riscatto e che, da questo momento, dovremo fare a meno di qualcuno che ha saputo rappresentarci al meglio all’estero, con un garbo ed una competenza che risultano essere merce rara in politica, al giorno d’oggi.
E non solo: perde l’intera economia siciliana per quello che avresti potuto fare ed, infine, perdono tantissimo i Tuoi collaboratori che, in Assessorato, hai saputo motivare e valorizzare…un attaccamento entusiastico al lavoro che, in tanti anni di frequentazione di uffici pubblici, non avevo mai riscontrato.
Sandro, va da sé, che non parlerei in questi termini se non fossi animato da grande stima ed ammirazione con la speranza, vicina alla certezza, che Tu possa continuare il Tuo impegno a favore del turismo siciliano in seno all’Enit o dovunque le Tue capacità professionali Ti porteranno.
Un grande abbraccio e a presto!
Salvo Zappalà