Regione, la maggioranza si ritrova e approva il Defr


 
 

PALERMO – Dopo la bocciatura di ieri pomeriggio, oggi il governo ha superato la prova d’aula: il parlamento regionale ha infatti approvato il Defr, nella versione “integrata” questa mattina dalla commissione Bilancio. Il Documento di Economia e Finanza Regionale è stato approvato con 33 voti a favore, 28 contrari e due astenuti. Approvato anche il ddl che proroga fino al 30 aprile l’esercizio provvisorio con 35 voti a favore e 29 astenuti.

“Nel solco di un’azione che vede Sicilia Futura quale forza di opposizione responsabile, oggi abbiamo espresso la nostra astensione sul Documento di programmazione economica e finanziaria
regionale (Defr) e il voto favorevole alla proroga dell’esercizio provvisorio. Abbiamo così risposto all’offerta di collaborazione che è venuta dal presidente della regione Nello Musumeci con un atto che è di reciproca fiducia. Attendiamo ora di incontrare il governo per un confronto sulla finanziaria e il bilancio regionale utile ad esaminare le nostre istanze finalizzate al miglioramento dei documenti contabili e della finanziaria nell’interesse della Sicilia e per spingere sulla crescita economica”. Lo afferma Nicola D’Agostino, capogruppo di Sicilia Futura all’Assemblea regionale siciliana.

“Una vittoria di Pirro, nulla di più, ma i problemi per l’esecutivo restano tutti. Non può fare le riforme che attende la Sicilia. Si torni al voto il più presto possibile”. Così il gruppo M5s all’Ars dopo il voto su Defr e proroga di esercizio provvisorio. “Siamo di fronte – dice la capogruppo Valentina Zafarana – ad un governo arrogante, autoritario ma non autorevole, senza maggioranza e con mille contraddizioni: non è nelle condizioni di fare le riforme che la disastrata Sicilia chiede. L’unica strada che ha davanti è rassegnare le dimissioni per tornare al voto prima possibile”.

“Ci siamo astenuti sull’esercizio provvisorio solo per senso di responsabilità, ma questo esecutivo che rischia di andare sotto ad ogni votazione non è certamente nelle condizioni di realizzare quelle leggi che aspettano i siciliani. I problemi dell’esecutivo restano tutti sul tappeto. E le assenze e le astensioni strategiche in aula lo dimostrano. È una legislatura morta in culla. Musumeci ne prenda in atto”.

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