La Massoneria e la legge che alimenta la cultura del sospetto

 

 

 

 

PALERMO – “Trovo che il ddl che obbliga i parlamentari a dichiarare l’eventuale appartenenza a logge massoniche, piuttosto che affermare i principi di trasparenza, possa invece alimentare la cultura del sospetto nei confronti proprio della massoneria che, lungi dall’essere una società segreta, esprime al contrario l’impegno etico degli iscritti ad essere costruttori di una società migliore. Voterò contro questo ddl perché la massoneria è un’organizzazione assolutamente
legale e i registri degli appartenenti sono conosciuti alle Prefetture. L’obbligo di riservatezza ed obbedienza richiesto agli iscritti non può mai violare le leggi e la Costituzione. Per questa
ragione le argomentazioni rese dall’onorevole Fava non trovano alcun fondamento. Brandire l’arma della trasparenza per far votare una legge assurda merita un’opposizione netta. Sui diritti di ciascun cittadino di potersi associare a qualsiasi organizzazione legittima non si possono accettare compressioni. All’onorevole Fava voglio ricordare che gli ideali, i valori di libertà, i principi morali della massoneria, sono e restano gli stessi che hanno ispirato l’azione politica dei padri della storia del nostro risorgimento colonna portante dello stato repubblicano”. Lo afferma Eleonora Lo Curto, capogruppo dell’Udc all’Assemblea regionale siciliana.

Dal canto suo, anche il deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia, sottolinea come “il ddl proposto da Fava appare persino bizzarro quando stabilisce che debba essere la Presidenza dell’Ars a sanzionare i deputati che non dichiarassero l’appartenenza alla massoneria”.

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