#RingraziaUnDocente. L'assessore Barbara Mirabella: bisogna "esserci" a scuola e sentire il rumore meraviglioso dell'energia degli studenti

#RingraziaUnDocente. L'assessore Barbara Mirabella: bisogna "esserci" a scuola e sentire il rumore meraviglioso dell'energia degli studenti

Saro Faraci

Comincia oggi la Settimana del Docente, una iniziativa promossa in Italia sui social da YourEducation sulla falsariga della più famosa Teacher Appreciation Week che si celebra negli Stati Uniti per riconoscere, attraverso un pubblico ringraziamento, il ruolo sociale degli insegnanti della scuola. Da oggi è possibile sui social, sui mass media e sugli organi di informazione esprimere la propria gratitudine e riconoscenza agli insegnanti di ogni ordine e grado, anteponendo ad un messaggio, ad un pensiero o a semplici parole di ringraziamento l’hashtag #RingraziaUnDocente.

Dopo la premessa pubblicata ieri sul valore del ringraziamento, da oggi e per tutta la settimana Sicilia Network racconterà storie di buona scuola, di buoni insegnanti, di bravi mentori ed indimenticabili formatori che hanno lasciato il segno sui giovani. Docenti che spesso sono stati capaci di andare oltre, assicurando un contributo importante alla crescita umana, professionale e culturale dei propri allievi. L’occasione della Settimana dell’Insegnante sarà propizia pure per confrontare la scuola di oggi con quella di ieri, non tanto a scopo di “amarcord”, quanto per capire se e come il mondo odierno dell’istruzione sia capace di adeguarsi ai rapidi cambiamenti di una società che viaggia a velocità ultrasoniche tra innovazione, digitalizzazione, social e connettività ma che palesa pure un considerevole allentamento dei rapporti intergenerazionali fra giovani ed adulti, bene espressi nella metafora della società liquida evocata dal sociologo Zygmunt Bauman, .

Apriamo la settimana dell’Insegnante e del #RingraziaUnDocente con l’intervista a Barbara Mirabella, vulcanica ed apprezzata imprenditrice alla guida di un’azienda operante da sempre nel settore di punta dei grandi eventi e dell’organizzazione di manifestazioni fieristiche, da meno di un anno assessore alla Cultura del Comune di Catania nella giunta guidata da Salvo Pogliese. Sposata con il manager Gianluca Landolina, mamma di due bambini Marco e Giulia, è tra le donne più attive ed impegnate a tutto tondo in Sicilia. L’abbiamo intervistata telefonicamente durante il suo viaggio di ritorno da Cefalù, dove ha partecipato ad un importante evento Unesco, verso la sua Catania dove è arrivata in tempo per un riuscitissimo Lungomare Fest.

– Assessore Barbara Mirabella, oggi come assessore alla Cultura di Catania ha rapporti con le scuole, i dirigenti scolastici, docenti e studenti. Cosa ha ‘scoperto’ di nuovo in questo mondo che magari prima conosceva meno oppure conosceva da un altro punto di vista?

«Ho scoperto la dimensione enorme del nostro Comune, la stratificazione sociale, la ricchezza e l’amore che docenti e dirigenti scolastici “di frontiera “ mettono nei progetti quotidiani . Ho scoperto pure quanto pochissimo si sia fatto per la dispersione scolastica e quanto ciò sia imbarazzante per un Comune in dissesto. Ho scoperto che, se si comprende il valore enorme del mondo della scuola, l’impegno diventa risorsa. Ma bisogna “esserci” a scuola , sentire l’odore della realtà in cui versano gli istituti scolastici e il rumore meraviglioso dell’energia degli studenti»

– Lei è stata studentessa come tanti. Quale docente , a distanza di anni, si sentirebbe di ringraziare fra quelli che hanno incrociato il suo cammino a scuola? Qualcuno che ha lasciato il segno su di lei? Che ha contribuito alla sua crescita personale e professionale?

«Sicuramente Suor Rosanna Grasso, mia maestra delle scuole elementari che, con autorevolezza e amore, ci ha trasmesso l’amore per la lingua italiana e la curiosità »

– Da studentessa si annoiava o si divertiva di più? E perché?

«La scuola mi piaceva molto. Del Liceo Cutelli che ho frequentato ricordo il grande professore di Greco Aurelio Pappalardo. Quando spiegava la letteratura greca restavamo estasiati, in silenzio. Sentivo allora il bisogno di appartenenza politica e l’inquietudine, frutto della confusione adolescenziale, ma … con la mia vespa 50 mi divertivo molto»

– Cosa si sentirebbe di dire ai genitori di tanti studenti oggi? Di aver più fiducia negli insegnanti? Più fiducia nelle istituzioni scolastiche? Di aver fiducia nelle collaborazioni fra tutte le istituzioni , e dunque anche la pubblica amministrazione, che ruotano intorno al mondo della Scuola? A me sembra proprio che manchi fiducia….

«Quando ero a scuola io e c’era un problema in classe, la colpa intanto era sempre la nostra e mia madre diceva: “vuol dire che te lo sei meritata”. Noi dicevamo sempre “mi scusi” e degli insegnanti avevamo timore reverenziale. Oggi? Sì, ha ragione. Manca la fiducia, purtroppo»

– Le faccio una domanda delicata, attenzione perché qua si scivola facilmente. La domanda è la seguente: cosa ne pensa della alternanza scuola lavoro in generale? C’è qualcosa che andrebbe rettificata oggi?

«Come imprenditrice mi relaziono spesso con il sistema dell’alternanza e i ragazzi mi raccontano di venir fuori “arricchiti “ dalla esperienza che fanno con noi. Bisogna lavorare anche su iniziative di cittadinanza attiva, ad esempio sulla conoscenza e valorizzazione dei beni culturali. L’obiettivo è sempre sano se serve ad acquisire quelle competenze necessarie a inserirsi nel mercato del lavoro, alternando le ore di studio a ore di formazione in aula e ore trascorse all’interno delle aziende, per garantirsi esperienza “sul campo” e superare il gap “formativo” tra mondo del lavoro e mondo della scuola in termini di competenze e preparazione. E’ uno scollamento che spesso caratterizza il sistema scolastico italiano e rende difficile l’inserimento lavorativo una volta terminato il ciclo di studi. Discorso che vale pure per l’Università»

– Il Comune di Catania cosa sta programmando di fare per valorizzare sempre di più il contributo delle scuole cittadine alla promozione della cultura in senso ampio?

« Nei primi sei mesi abbiamo attivato il progetto Scuola Books che ha portato la lettura nelle scuole in maniera “corale”. Abbiamo letto “tutti insieme” seduti attorno ad un bus. Sicuramente l’ambiente smart è stato percepito in modo semplice, diretto ed efficace dai ragazzi. In occasione delle giornate speciali dedicate al mondo della cultura, come quella dell’Unesco, moltissimi sono stati i ragazzi che hanno fatto da “mentors” ai piccoli visitatori. Col progetto Scuola e Arte, in collaborazione con l’Accademia, i ragazzi hanno partecipato a straordinari corsi e laboratori . Abbiamo fatto suonare in metro 14 istituti scolastici, a Natale. Un evento eccezionale per i bambini, che sono stati acclamati dal pubblico come veri maestri. L’occasione ha rafforzato il valore della musica nelle scuole e quello dello stare insieme per un obiettivo comune . L’ensamble rafforza anche valori di amicizia oltre che di amore per l’arte e la musica. In occasione della festa di Sant’Agata una estemporanea di pittura speciale, a cura della sezione didattica storico monumentale, con la collaborazione del Museo Diocesano, Chiesa San Biagio, Santuario del Santo carcere, Chiesa S. Agata la Vetere, ha visto la partecipazione di oltre 500 bambini che hanno scoperto e approfondito i luoghi simbolo della nostra città e della santa patrona Agata. Adesso siamo già a lavoro per i progetti 2019/2020 che valorizzeranno anche la conoscenza dei nostri beni monumentali, rafforzando il senso di identità e appartenenza al brand Unesco»

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