#RingraziaunDocente. Margherita Bottino, l'insegnante di Lettere che trasmette agli alunni i «valori della vita» attraverso l'esempio degli Indiani d'America

Saro Faraci

Settimana Italiana dell’Insegnante da ieri e fino a domenica 13 maggio. Un’occasione più unica che rara per discutere dentro e fuori il mondo della scuola, per significare il valore dell’insegnamento e l’importanza di una buona formazione scolastica ed universitaria che lascia il segno nella crescita umana e professionale dei giovani, futuri professionisti e comunque protagonisti di un mondo del lavoro in continuo cambiamento. Abbiamo intervistato la professoressa Margherita Bottino, scrittrice, docente di Lettere all’I.C.S. Alcide De Gasperi di Aci S.Antonio, e dunque una insegnante di scuola media.

Qual è il docente che hai avuto a scuola o all’Università che oggi ti sentiresti di ringraziare, tanti anni dopo, perché ha lasciato una traccia indelebile nella tua formazione umana?

«Si dice che le basi del “leggere, scrivere e far di conto” si debbano avere nel primo ciclo di studi. Io, alle elementari, ho avuto ben di più. Lealtà, rispetto per i più deboli, Amore per la Natura sono in me dal lontano 1976 grazie al mio “maestro di Vita” Salvatore Torrisi »

Quale è il docente che hai avuto e che oggi potrebbe rappresentare per te un “buon esempio” nell’attuale lavoro di insegnante che stai svolgendo?

«Un docente, per essere d’esempio ad un altro docente, deve aver saputo comunicare la passione che anima il suo lavoro. Il professore Emilio Galvagno, mio docente di Storia Greca nonché relatore della mia tesi di Laurea alla Facoltà di Lettere Classiche, in tal senso rappresenta oggi per me un “buon esempio” nella mia “missione” di insegnante perché coniugava, in un binomio inscindibile, autorevolezza e passione per i contenuti della sua materia di insegnamento. »

Da insegnante, immaginando di essere tu a dover ringraziare i tuoi studenti, qual è l’aspetto che consideri più rilevante? In altri termini perché dovresti ringraziarli?

« I miei alunni, nel tempo, mi hanno fatto comprendere che non devo essere solamente un insegnante, ma un Maestro. E la differenza è abissale. L’insegnante impartisce nozioni e tecniche, il Maestro va al di là dei banchi di scuola essendo consapevole di avere la responsabilità di influenzare parecchie delle scelte che i propri alunni faranno in futuro.»

E loro per cosa dovrebbero ringraziarti? C’è qualche iniziativa che hai adottato che ha interessato realmente la tua aula e per la quale i tuoi ragazzi ti ringrazierebbero?

«Alcuni miei alunni, incontrandomi anche dopo parecchi anni, mi hanno ringraziata per essermi in classe preoccupata non solo di far assimilare sterili nozioni, ma di aver, attraverso percorsi tematici come Storie attorno al fuoco. Miti e leggende degli Indiani d’America, trasmesso loro i veri valori della Vita»

 
 

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