#RingraziaunDocente. Totò Sciascia: ringrazio chi mi ha formato, ma dico grazie anche ai miei studenti


Saro Faraci

Siciliano d’origine, ma residente a Monza. Sicilianissimo di temperamento e negli affetti, nipote del grande editore nisseno a cui sono legate alcune delle pagine più belle della cultura siciliana fino agli anni novanta, sposato con la manager Maria Elena Bressan e da poco divenuto papà, Totò Sciascia è Professore di Economia Aziendale allo IULM di Milano e in LIUC a Castellanza, molto noto per i suoi studi sulle imprese familiari. E’ docente oggi che però si sente di ringraziare chi strada facendo lo ha formato. Compresi gli studenti. La Settimana dell’Insegnante che si apre oggi e che durerà fino al 13 maggio è l’occasione buona per avviare con lui una riflessione sull’importanza dell’Education oggi.

Qual è il docente che hai avuto a Scuola o all’Università che oggi ti sentiresti di ringraziare, tanti anni dopo, perché ha lasciato una traccia indelebile nella tua formazione umana? 

«Mi sento in dovere di ringraziare la mia maestra delle scuole elementari, da cui ho imparato l’importanza di avere cura dell’apprendimento del singolo studente, a partire dalla comprensione delle sue caratteristiche ed esigenze specifiche »

Quale è il docente che hai avuto e che oggi potrebbe rappresentare per te un “buon esempio” nell’attuale lavoro di docente che stai svolgendo?

«Ho avuto la fortuna di imparare da molti docenti di grande valore, in ogni grado di istruzione. Da ciascuno di loro cerco di prendere un buon esempio e li ringrazio tutti per i valori che mi hanno trasmesso»

Da docente, immaginando di esser tu a dover ringraziare i tuoi studenti, quelli di oggi o quelli degli anni passati, qual è l’aspetto che consideri più rilevante? In altri termini perché dovresti ringraziarli?

«Ringrazio i miei studenti per le domande che mi pongono. Rispondere alle loro domande è decisamente meglio che ascoltare loro rispondere (seppur correttamente) alle mie»

E loro per cosa dovrebbero ringraziarti? C’è qualche iniziativa che hai adottato, qualche sperimentazione che hai fatto, che ha interessato realmente la tua aula e per la quale i tuoi ragazzi ti ringrazierebbero?

«Alcuni mi scrivono dicendo che sono stati assunti dopo avere risposto con successo, durante un colloquio, a delle domande che presupponevano la padronanza di conoscenze impartite durante i miei corsi. Altri mi ringraziano perché dicono di avere imparato, più che altro in fase di stesura della tesi di laurea, a dare il massimo. Il risultato raggiunto coi secondi mi gratifica più di quello raggiunto coi primi »

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