Riposto, il fiuto di Auro fa scoprire dosi di marijuana. Un arresto

Riposto, il fiuto di Auro fa scoprire dosi di  marijuana. Un arresto

di Mario Pafumi

CATANIA – Giudizio per direttissima innanzi al  giudice della Seconda sezione penale del Tribunale di Catania disposto nei confronti del 22enne ripostese, Joseph Puglisi, unitamente a Aladdine Oueslati, 26enne di origine tunisina, entrambi già gravati da precedenti di polizia, poiché ritenuti responsabili in concorso di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, arrestati giovedì a Riposto in flagranza di reato. All’esito dell’udienza, il giudice ha convalidato soltanto l’arresto del Puglisi, difeso dall’avv. Evelin Messina, disponendo per lo stesso gli arresti domiciliari, mentre non ha convalidato l’arresto di Oueslati, difeso dall’avv. Vincenzo Iofrida, che è stato rimesso in libertà. Nella giornata di venerdì, nel corso di un servizio antidroga, i Carabinieri della Stazione di Riposto, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Cinofili di Nicolosi, dopo aver setacciato palmo a palmo via La Marmora e via Cavour, avevano arrestato in flagranza il 22enne Puglisi, unitamente al 26enne Oueslati. I militari, durante la perquisizione di alcuni caseggiati di via La Marmora, sfruttando anche il prezioso fiuto del pastore tedesco “Auro”, avevano rinvenuto 4 buste di plastica contenenti circa 400 grammi di marijuana occultata all’interno di uno zaino, a sua volta celato negli spazi di manovra dei garage condominiali, mentre in via Cavour, accedendo nell’abitazione di uno dei due presunti spacciatori, avevano rinvenuto, celate all’interno della camera da letto, due buste di plastica contenenti circa 200 grammi di marijuana, 165 euro in banconote di piccolo taglio nonché un bilancino elettronico di precisione. I militari dell’Arma, dopo aver proceduto al sequestro della sostanza e del denaro, ritenendo responsabili i giovani, sul presupposto che Oueslati si era recato successivamente alla perquisizione subita, presso l’abitazione dell’amico Puglisi, avevano poi procedevano all’ arresto di entrambi, per i quali veniva disposto per la mattinata di ieri il giudizio per direttissima innanzi alla dottoressa Valenti, giudice della Seconda sezione penale del Tribunale di Catania.

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