Riposto, tra malasanità e amare risate, successo della Compagnia Teatrale Jonica

Riposto, tra malasanità e amare risate, successo della Compagnia Teatrale Jonica

RIPOSTO –  Il secondo appuntamento del cartellone della stagione teatrale 2022 della Compagnia Teatrale Jonica è finalmente andato in porto, dopo il rinvio forzato a causa del Covid, ed è stato un successo di pubblico, considerato il sold out delle due serate di sabato e domenica, con grandissima soddisfazione del presidente Giambattista Galeano e dall’assessore alla cultura Paola Emanuele. La doppia replica nel cine-teatro Musmeci di Riposto, sabato 23 e domenica 24 aprile, per la regia di Orazio Messina, ha visto la messa in scena della commedia “Occhio non vede” di Aldo Lo Castro. Una commedia tragicomica, davvero molto divertente, ma che offre spunti di riflessione sullo spinoso e scottante tema della “malasanità” e ispirata a fatti realmente accaduti nella cronaca. La tragicommedia si fa forte della capacità di riuscire a ridere delle disgrazie proprie ed altrui. In evidenza, tra gag e sarcasmo, i mille tranelli e le insidie che attendono un gruppo di malati nella clinica oculistica in cui sono ricoverati. Medici e infermieri, pazienti e familiari insieme, in un crescendo di situazioni al limite del paradossale, raccontano – alla maniera del teatro, che tutto disvela e tutto fa conoscere – le tristi vicende quotidiane di una malasanità purtroppo ancora oggi esistente, vuoi per negligenza, vuoi per carenza di fondi, vuoi per sperperi e colpevoli distrazioni. La commedia brillante diventa così una denuncia pesante, allarmante, ma allo stesso tempo esilarante, esorcizzando ogni paura e sottolineando la chiara consapevolezza che la pazienza dei pazienti si è esaurita. Il cast, ancora una volta, ha dimostrato un affiatamento notevole, che non ha lasciato riposo al divertimento del pubblico, sempre coinvolto nelle vicende della stanza 16 del reparto oculistico in cui il sarcastico Scardaci (un sempre più convincente Giovanni Spada) che non ha lesinato amare e pungenti critiche a medici e infermieri, duettando con uno spassosissimo e naturalissimo Impellizzeri (Pippo Lo Cicero, applaudito a lungo al termine dello spettacolo) e un disilluso Palmi (il bravo Orazio Panebianco) compagno di disgrazia, in balia del mefistofelico infermiere Scirè (un ottimo Salvo Di Franca)che fa un business personale delle carenze dell’ospedale, in cui è costretto a barcamenarsi tra cuscini e “pappagalli” mancanti, dove è chiamato ad intervenire perfino sui laser mal funzionanti della sala operatoria.

Mostrandosi caritatevole e approfittando però della dabbenaggine dei poveri pazienti, dimenticati da famiglie e sanità, egli riesce perfino a vendere di contrabbando radioline mal funzionanti ai poveri degenti giornalmente in balia dell’umore instabile di una infermiera (una sempre bravissima Angela Giammuso) che ora diventa stranamente gentile e ora maltratta terribilmente i malcapitati che sono nelle mani di un tanto arrogante quanto incapace oculista, il dottor Astuto(la cui figura è interpretata efficacemente da Enzo Iofrida). Quando arriva Vinciguerra (interpretato in modo convincente da Rosario Rizzieri) il lucido e razionale professore di matematica, occhialuto, con le lenti terribilmente spesse, costretto dalla famiglia ad affidarsi alle ‘cure’ di quell’ospedale, si consuma il dramma e tutti i nodi vengono al pettine. Egli viene accecato da un intervento sbagliato e vorrebbe reagire con legittime denunce, portando alla luce della legge le malefatte di medici e infermieri di un ospedale vergognosamente gestito. A causa, però, della prossima specializzazione in oculistica della figlia Alessandra (la brava Silvana Cultrera) dalla quale apprende che sarà esaminata e giudicata proprio dal dottor Astuto, suo ‘carnefice’ , di fronte ad un blitz della giornalista (Elvira Piacenti, perfettamente calata nel ruolo) accompagnata dal cameraman (un multitasking Francesco Licciardello) per fare luce sulle “dicerie”, sarà costretto amaramente a dire tutto il contrario e a rimangiarsi la paventata denuncia. Simpatiche, le incursioni tra una scena e l’altra di Fra’ Tano( Gaetano Venuto)la cui divertente balbuzie ostacola la comunicazione con i pazienti. La messa in scena del lavoro di Aldo lo Castro è risultata davvero piacevole ed esilarante. Il perfetto rispetto dei tempi teatrali e comici, ha regalato al pubblico uno spettacolo davvero godibile. Il 7 e 8 maggio,  Eugenio Patanè firmerà la regia di “Delitto al Castello”, commedia comico-grottesca in due atti di Aldo Cirri, ambientato in Scozia nei primi anni del secolo scorso. Inizio spettacoli ore 17.30 e 20.30 il sabato, ore 18 la domenica. Informazioni dettagliate riguardo ad abbonamenti e disponibilità di biglietti sulle pagine Facebok e Instagram della Compagnia teatrale Jonica o su WhatsApp 3479285203.

Mario Pafumi

Send a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *