Rogo nella comunità di recupero: muore fratel Leonardo Grasso. Fermato un sospettato

Rogo nella comunità di recupero: muore fratel Leonardo Grasso. Fermato un sospettato

RIPOSTO – È stato fermato dai carabinieri a Catania, dopo essere fuggito con l’auto della vittima, il presunto autore dell’incendio doloso della sede della Tenda San Camillo, comunità di recupero per tossicodipendenti e per assistenza a malati di Aids, alla quale avrebbe appiccato il fuoco. Nel rogo è morto il responsabile della struttura, fratel Leonardo Grasso, di 78 anni.

Il sospettato, secondo quanto si è appreso, sarebbe un ospite della struttura. La sua posizione è al vaglio della Procura distrettuale di Catania. Gli investigatori lo stanno interrogando. Stando a una prima ricostruzione il rogo potrebbe essere stato una messinscena per coprire la morte del frate.

L’incendio è stato appiccato la notte scorsa alla sede della Tenda di San Camillo, sulla strada statale 116 a Guardia Mangano (Riposto). Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno spento.

Fratel Leonardo Grasso aveva preso i voti a 50 anni per dedicare la sua vita ai sofferenti. La svolta era arrivata dopo la morte di entrambi i genitori, deceduti a sei giorni di distanza l’uno dall’altro. Così da agente di commercio con un’attività avviata aveva cambiato radicalmente vita scegliendo di diventare camilliano.

Parlando della sua esperienza nel maggio del 2014 alla trasmissione “La vita in diretta” con Franco Di Mare per il quarto centenario della morte di san Camillo, fratel Grasso aveva confermato di essere felice nell’operare a fianco dei sofferenti e dei bisognosi, senza rimpianti per una vita ricca di divertimenti, ma che lo aveva lasciato vuoto e carico di domande. E in tv aveva ricordato come la sua parabola somigliasse molto a quella dello stesso san Camillo, che dopo una vita scapestrata dedicò tutto se stesso ad aiutare gli altri.

“Di questa vicenda non conosciamo ancora bene i contorni, ma ci lascia sgomenti, siamo nel dolore. Esprimo le condoglianze della diocesi di Acireale ai frati e ai padri di San Camillo, perché sono stati esemplari così come lo ha stato fra Leonardo. Nei prossimi giorni cercheremo di capire cosa è successo con l’aiuto degli inquirenti”. Così monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, che stamattina si è recato nel luogo dove si è consumato l’incendio. “Fra Leonardo è stato sempre l’anima di questa opera di questa bella casa, tantissime persone sono passate da qui, alcune sono rimaste dentro per anni. Fra Leonardo si è sempre dedicato con trasporto, con passione a queste persone che attraversano momenti difficile e che a volte sono aggressive”, ha concluso il vescovo.

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