S.O.S. dell'Istituto Bellini, il direttore Giudice: "Rischiamo di chiudere"

 

 

 

 

 

Daniele Lo Porto

CATANIA – Dipendenti senza stipendio dal mese di luglio, cattedre ridotte da 104 a 82, personale amministrativo dimezzato, dopo l’indagine giudiziaria per il “furto” di 14 milioni di euro, crediti per circa 4 milioni di euro da parte di Comune e Città metropolitana, 16 lavoratori delle cooperative per i servizi di vigilanza e pulizia mandati a casa, a rischio l’inizio dell’anno accademico il 3 novembre.

Questa la “fotografia” dell’Istituto musicale Vincenzo Bellini mostrata dal direttore Carmelo Giudice a Dino Giarrusso, segretario particolare di Lorenzo Fioramonti, sottosegretario del MIUR, nel corso di un incontro che si è tenuto ieri mattina, alla presenza di docenti, studenti, rappresentanti dei genitori, questi ultimi costretti a subire l’aumento del 30% delle tasse di iscrizione. Il presente del “Bellini” è difficile, il futuro pieno di incognite. Il riconoscimento di conservatorio statale – rinviato da anni per inadempienza del Ministero – e un contributo straordinario da parte del Ministero, per supplire alla mancanza di liquidità di Comune e Città metropolitana: queste le uniche soluzioni, individuate dal direttore Giudice per evitare la chiusura di una eccellenza artistica che forma 700 studenti provenienti da mezza Sicilia.

Dino Giarrusso, la cui presenza è stata sollecitata dai rappresentanti istituzionali del M5s a vari livelli, dai parlamentari al consigliere comunale Giovanni Grasso, ha preso nota delle richieste e assicurato una azione di pressing sul Ministero, a cominciare dalla statalizzazione che potrebbe essere riconosciuta nel 2019 e una più equa ripartizione dei finanziamenti statali che penalizzano i grandi Istituti, come il “Bellini” di Catania.

Dal Giornale di Sicilia

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