Sant'Agata liberata dopo il gesto "scunchiurutu"


 
Daniele Lo Porto

CATANIA – “Un oltraggio, uno sfregio alla nostra Patrona” per il sindaco Enzo Bianco, un “gesto scunchiurutu” lo definisce, invece, il vescovo metropolita Salvatore Gristina, minimizzando quanto accaduto negli ultimi due anni. Davanti all’altarino di via Dusmet c’è una piccola folla, pochi catanesi, alcuni in rappresentanza delle associazioni agatine, il gonfalone del Comune e i vigili urbani in alta uniforme, qualche turista incuriosito.
Ieri pomeriggio è stato “liberato” dall’orrenda gabbia metallica l’altarino col basso rilievo di Sant’Agata vandalizzato, per l’ennesima volta, qualche mese fa, in modo violento: martellate che hanno deturpato la corona, una mano, la corona della vergine e martire. Un atto che fa seguito a quanto già accaduto in passato, quando addirittura l’immagine sacra per ben due volte, alla vigilia dei solenni festeggiamenti di febbraio, è stata ricoperta di escrementi. Un accanimento apparentemente ingiustificabile sul quale la Chiesa non ha voluto soffermarsi, proprio come oggi pomeriggio, mentre il sindaco Bianco spera che si riesca a individuare l’autore e a condannarlo in modo esemplare, aggiungendo che il gesto potrebbe avere motivazioni tutt’altro che religiose e non compiuto da uno squilibrato.
Ieri, dopo che per mesi, l’altarino è stato “blindato” per consentire ai docenti e studenti dell’Accademia di belle arti (prof. Antonella Foti, prof. Rocco Froiio, collaboratori Sara Albanese, Paola Ciappina, Roberto Caccamo, Veronica Fazio, Roberta Tringali), diretta da Viriglio Piccari, di effettuare il restauro ricostruttivo, Sant’Agata è stata liberata e restituita alla città, ma tenuta sotto controllo da una telecamera di videosorveglianza posta all’interno della Villa Pacini. Ma una sola videocamera basterà? È logico chiedersi.
Dopo la scopertura del bassorilievo sono continuati i festeggiamenti agostani che ricordano il ritorno delle reliquie a Catania da Costantinopoli, ove erano state trasportate.


 

In serata la tradizionale processione del Velo di Sant’Agata con la sosta proprio in via Dusmet, e alle 21 lo spettacolo di video mapping sulla facciata di Palazzo dei Chierici con la proiezione delle due opere realizzate dal fotografo Fabrizio Villa per la Festa del 2016 e del 2017, spettacolo che ha tenuto col naso all’insù centinaia di turisti e fedeli che non avevano visto la precedente proiezione effettuata a febbraio Lo stesso Villa ha donato a Francesco Marano, presidente del Comitato per i festeggiamenti, due gigantografie ce saranno esposte nella corte di Palazzo degli elefanti. Poi la Notte bianca della cultura, con i musei e i siti culturali della città aperti fino a mezzanotte.
Domani  è l’891mo anniversario del ritorno a Catania delle reliquie di Sant’Agata da Costantinopoli Alle ore 8 l’apertura del Sacello e la traslazione sull’altare della cattedrale delle Busto reliquiario, alle 19 la solenne celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo metropolita e la processione delle reliquie da piazza Duomo, porta Uzeda, via Dusmet, via Porticello, piazza San Placido, via Vittorio Emanuele e ritorno in piazza Duomo. Domani, infine, la Dedicazione della Cattedrale e il concerto del maestro Salvatore Reitano, alle 20.

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