Sant'Agata, SiciliAntica spiega le epigrafi misteriose

Sant'Agata, SiciliAntica spiega le epigrafi misteriose

CATANIA – Su iniziativa di SiciliAntica, con una breve passeggiata nel Centro Storico, è stato illustrato il significato di quattro antiche epigrafi in latino, tutte attinenti al culto di Sant’Agata. La traduzione dei testi, talvolta di notevole ermeticità, è stata svolta da due socie di SiciliAntica, le professoresse Carmela Giuliano e Rosaria Caniglia, mentre l’Associazione ha donato la realizzazione e la posa di altrettante targhe che ne riportano la traduzione. Di particolare interesse un’epigrafe che si trova, probabilmente dagli anni della ricostruzione post terremoto del 1693, sul fianco esterno della Cattedrale, quello prospiciente il giardino, e da li è iniziata la passeggiata. L’epigrafe, infatti, risale al 1094, appena tre anni dopo che il Conte Ruggero d’Altavilla completò la conquista della Sicilia, ponendo fine alla dominazione araba e dando il via a quella normanna, forse la più brillante che la nostra isola abbia mai avuto. Si penserebbe che l’epigrafe celebri la costruzione della Cattedrale, ma non è esattamente così come è stato spiegato a chi ha partecipato alla passeggiata. Le altre epigrafi riguardano la Fonte Lanaria, sulla Via Dusmet, la presunta Casa di sant’Agata, in Via Museo Biscari, ed il Carcere di Sant’Agata, in Via Cappuccini. La visita è stata guidata dal presidente della sede di Catania, Giambattista Condorelli.

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