Scommesse clandestine: il clan Santapaola - Ercolano comanda a Frosinone

Un sodalizio criminale capeggiato da Danilo Di Maria, residente a Ferentino ma catanese di nascita,  per reinvestire i soldi del clan Santapaola – Ercolano in scommesse clandestine. A scoprire questo progetto sono stati i finanzieri del comando provinciale di Frosinone. Gli investigatori del colonnello Luigi Carbone unitamente ai colleghi della Tenenza di Fiuggi hanno fatto emergere un’attività illecita senza precedenti.

Le indagini 

Danilo Di Maria, grazie alla collaborazione della moglie, Giovanna Fichera, attraverso l’utilizzo di titolari di imprese individuali compiacenti, utilizzando l’intestazione fittizia a terze persone di società a responsabilità limitata, ha realizzato un importante e proficuo business illegale nel settore della raccolta delle scommesse online.

Il personale della Guardia di Finanza, coordinati dalla procura distrettuale antimafia di Roma nella persona del magistrato Michele Prestipino, hanno scoperto che l’uomo gestiva il malaffare ricorrendo all’escamotage di avviare, con l’ausilio di teste di legno, numerose attività di internet point all’interno di attività primarie di “servizi di fotocopiatura e attività di supporto per l’ufficio”: ciò gli consentiva di eludere la richiesta di tutte quelle autorizzazioni previste, invece, per l’apertura di un internet point. Oltre Di Maria sono stati arrestati: la moglie, Gianni Fiorini di Alatri, Gastone Breddo, Antonino Damanti.

Risultati collegati alla piattaforma della società maltese “Click Buy Ltd”.

All’interno di questi esercizi commerciali venivano effettuate le scommesse illegali: attraverso un collegamento al bookmaker estero denominato “Prisma Bet” o “Betprisma”, non autorizzato a operare in Italia, e mediante l’istallazione dei cosiddetti “totem”, chiaramente vietati dalla legge, risultati collegati alla piattaforma della società maltese “Click Buy Ltd”. I controlli effettuati sul conto dei soggetti formalmente intestatari delle attività economiche, inoltre, hanno permesso di dimostrare non solo come il loro profilo reddituale fosse talmente basso da non potergli consentire il sostenimento delle spese di gestione delle predette attività commerciali, ma anche la loro piena consapevolezza di essere utilizzati da Danilo Di Maria come prestanomi.

Sono otto le persone a vario titolo indagate per esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa, gioco d’azzardo, violazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione, cinque di esse sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare.

Quattro, invece, gli esercizi commerciali sottoposti a sequestro.

Sono quattro, invece le attività commerciali sottoposte a sequestro: “Copybet S.r.l.s.”, “F & F Games S.r.l.”, “Ditta Individuale Fiorini Gianni”, “Cartobet S.r.l.s.”.

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