Settimana del benessere sessuale: sportelli d'ascolto nelle scuole


 
 
Susanna Basile

CATANIA – Consulenze gratuite, conferenze, seminari e sportelli nelle scuole. Sono le iniziative organizzate in tutta Italia dalla Federazione Italiana Sessuologia Scientifica (FISS) per la quarta edizione della Settimana del benessere sessuale dal 25 al 29 settembre, con il patrocinio del Ministero della Salute. Lo scopo anche quest’anno è aumentare l’attenzione verso l’educazione sessuale e affettiva in Italia, diffondendo una conoscenza adeguata delle tematiche legate alla sessualità con il supporto delle ricerche in sessuologia scientifica, “per aiutare la persona a trovare il proprio equilibrio attraverso la conquista del benessere”. La centralità della salute sessuale per l’individuo e la collettività è stata ribadita anche dalle più importanti organizzazioni internazionali, fra cui l’UNESCO, l’UNFPA e l’OMS. In particolare, l’Organizzazione Mondiale della Sanità negli ‘Standard per l’Educazione Sessuale in Europa’ Quadro di riferimento per responsabili delle politiche, autorità scolastiche e sanitarie, specialisti Centro Federale per l’Educazione alla Salute, e la ‘Guida alla realizzazione’, tradotti e curati dalla FISS nell’edizione Italiana, ed entrambi scaricabili da internet, ha sottolineato proprio il ruolo della promozione della salute sessuale, della prevenzione precoce dei disturbi sessuali e della promozione di stili di vita salutari. Durante la Settimana, gli iscritti alla Federazione aderenti all’iniziativa apriranno gli studi per offrire consulenze gratuite nelle diverse regioni italiane. Sul sito della Federazione (www.fissonline.it). La cultura e consapevolezza del benessere sessuale parte sin dalla prima adolescenza. A questo proposito, la FISS attiverà durante la settimana degli sportelli d’ascolto nelle scuole. L’attività di consulenza in questo caso sarà offerta sia sotto forma di colloquio personale sia di incontro con la classe.
Molti giovani si avvicinano all’età adulta avendo a che fare con messaggi contraddittori e confusi sulla sessualità e sui rapporti tra i generi. Imbarazzo, silenzio e disapprovazione, si legge ancora nel rapporto, non aiutano a discutere in maniera aperta di sessualità da parte degli adulti, inclusi i genitori e i docenti, proprio in quelle fasi della crescita personale in cui sarebbe necessario farlo. Parlare di questi temi in famiglia è in alcuni casi lasciato in una dimensione tacita, tra detto e non detto, un sapere trasmesso per via informale, su base volontaria, a partire dalle esperienze personali di coetanei o genitori o tramite informazioni acquisite dai media, senza un’adeguata preparazione alle spalle. Invece, secondo il report dell’Unesco, c’è un urgente bisogno di fare educazione sessuale, soprattutto tra i giovani dai 15 ai 24 anni. Il 60% delle persone di questa fascia d’età, ad esempio, non è in grado di identificare in che modo si può prevenire la trasmissione del virus HIV. Nei mesi scorsi l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato un resoconto sull’impatto dell’educazione sessuale rispetto all’incidenza di gravidanze indesiderate, di malattie trasmesse sessualmente, di episodi di abusi sessuali e di discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Siccome le convenzioni sociali e le discriminazioni di genere hanno una grossa influenza sull’espressione della sessualità e dei comportamenti sessuali, una buona qualità dell’educazione sessuale “può avere un impatto positivo sulle attitudini e sui valori condivisi, sulle dinamiche delle relazioni personali, contribuendo così alla prevenzione di abusi e al rafforzamento di relazioni consensuali e reciprocamente rispettose del partner” . L’obiettivo di una sana educazione sessuale è riconoscere e smontare gli stereotipi alla base delle discriminazioni di genere e quelli legati all’orientamento sessuale, ad acquisire una maggiore consapevolezza dei diritti umani e dell’uguaglianza di genere, ad avere rispetto ed empatia verso gli altri.

*Susanna Basile psicosessuologa funzionale counselor bioenergetico si occupa del ben-essere sessuale di gruppi di donne e coppie. Ha al suo attivo diverse pubblicazioni scientifiche su “cinema e terapia” che porta nei congressi in Italia e in Europa. Tiene conferenze e lezioni sul ben-essere sessuale in varie città d’Italia.

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