SicilyFest, Catania/Londra il progetto di una siciliana coraggiosa. Sarah Spampinato: "Invece di lamentarmi ho iniziato a fare"

SicilyFest, Catania/Londra il progetto di una siciliana coraggiosa. Sarah Spampinato: "Invece di lamentarmi ho iniziato a fare"

Katya Maugeri

CATANIA – “Io non chiedo favori agli amici politici, tutto quello che ho me lo sono cercato, sudato guadagnato e ottenuto”, il coraggio di osare e la voglia di credere ai propri progetti, emerge questo dalle parole dell’imprenditrice Sarah Spampinato, ideatrice del PopUpMarket e SicilyFest. Una donna che ama la sua terra tanto da portarne l’essenza e le tradizioni a Londra.

“Anni fa, quando la mia società chiudeva, invece di lamentarmi ho iniziato a fare, perché il miglior modo di mandare via le lamentele è fare, agire, creare!”, un esempio e un modello da seguire quando intorno tra le vie della nostra amata città affermiamo che esiste solo il degrado, no. Esistono anche persone che dal nulla “anche meno”, afferma la Spampinato, hanno creato una rete bellissima che lega la Sicilia a quartieri, piazze, rioni, sapori, odori e tradizioni da mantenere vivi.

“Con i figli non è facile – continua con un tono energico – vieni assalita dai sensi di colpa, ma vado avanti con determinazione, per essere una brava mamma devi (devo) essere una donna felice, ed io lo sono! Sono una testona! E vorrei davvero che la gente competente e capace non fosse costretta ad andarsene o dover trovare l’amico giusto per realizzare il proprio sogno”. Il lamento cronico, spesso, diventa trappola e voragine nella quale sprofondare, ma la Sicilia offre tanto a chi ha il coraggio di osare e investire su quella bellezza che in tanti cercano di offuscare.

“Ho cercato di fare innamorare la gente del mio lavoro, e non è facile”, tenacia e passione, le caratteristiche che servono per non arrendersi. “Come sono arrivata a Londra? Ho inviato per dieci mesi una mail al giorno, fino a quando per sfinimento mi hanno ricevuta. Il Sicily Fest è chiaramente una follia, ma è un progetto unico, perché non ne esistono di simili, e ne vado orgogliosa”.

Cos’è il Sicily Fest? “È un lavoro inimmaginabile: aerei, spedizioni, notti insonni, gastriti, una realtà lavorativa internazionale che mi ha dato un motivo di crescita proprio come persona. È una realtà fatta di sacrifici ma anche di bellissime storie, quelle di persone che rischiano, che osano. Il Sicily Fest ha un impatto turistico incredibile”, un evento organizzato da un team tutto catanese PopUpMarketSicily, in collaborazione con P&A events, che dal 17 al 19 maggio 2019 attirerà londinesi, turisti e italiani residenti in Inghilterra a Brick Lane, la celebre strada dell’East End londinese, all’interno dello storico edificio Boiler House, che ha già ospitato l’edizione 2018 raggiungendo quasi i 30000 visitatori. In programma tante novità e appuntamenti. Tre giorni per gustare il food made in Sicily: arancini/e, panelle, cannoli, rosticceria siciliana, gelati, panini gourmet, fritturine di pesce, biscotti, prodotti al pistacchio, pasta, e ancora caffè, bibite, vini e amari siciliani insieme a cocktail di ispirazione sicula.

“Questa è la quinta edizione e, anno dopo anno, il pubblico è cresciuto perché c’è tanta voglia di conoscere la cultura siciliana, non solo culinaria, da parte di persone che avrebbero potuto assaggiare prodotti di qualità solo andando in Sicilia. Gli inglesi accolgono la sicilianità con immenso amore, in tutto quello che faccio c’è l’amore per questa terra. Noi siciliani con i siciliani siamo veramente stronzi – afferma con rabbia – se una da Milano o da altre parti d’Italia viene a proporti qualcosa e ti arriva con il tailleur, il siciliano dice subito sì. Se a proporti un progetto è una siciliana come me, che non va in giro con il tacco 12, ti guardano con diffidenza e molti accettano quasi per farti un favore. Ma per fortuna, ci sono anche tantissime aziende che si innamorano del progetto e con entusiasmo collaborano, come Costa Caffè Amaro Indigeno Tomarchio Bibite Baladin Panarea Gin. Ci sono tantissimi siciliani a Londra, che da Catania sono andati via. Perché in realtà, la voglia di volersene andare c’è, io mi sento diversa – e non certamente per i miei tatuaggi – ma per il mio modo di pensare, di vivere. Vivendo qui mi rendo conto quanto siamo ancora lenti e provinciali. Immagino il futuro della mia città fatto di persone e non di auto, in pescheria – per esempio – da quando abbiamo realizzato l’evento, la gente passeggia e ci sono attività commerciali”. Il cambiamento è in atto, lento, ma c’è.

Quelli a Londra del 17, 18, 19 maggio saranno tre giorni per vivere, gustare e assaporare del buon cibo #madeinSicily in un’atmosfera rigorosamente made in Sud!

Come vorresti la tua Catania, le chiedo a conclusione, lei è commossa e si sente. “La mia Catania avrebbe bisogno di essere più vivibile, meno auto, più bici, più verde o più mare. Come vorrei la mia Catania? La vorrei più europea”.

È tempo di rinascere e di credere che qualcosa di bello, nuovo e autentico sia possibile. Anche a Catania.

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