Solo se c'è la Luna a Primavera d'autore


 
 
 
 

SANTALFIO –  Grande successo della scrittrice etnea Silvana Grasso, ospite d’onore della 3^ edizione della  rassegna letteraria “Primavera d’Autore”, che ha presentato il suo ultimo romanzo Solo se c’è  la luna, Ed. Marsilio, finalista ai premi Strega e Campiello, ieri sera,  in una gremita Sala Livatino del Municipio di Sant’Alfio. La Grasso è stata protagonista e mattatrice del terzo appuntamento proposto dal calendario dei venerdì letterari, organizzati dal Consiglio comunale e dall’ assessorato all’ Istruzione, Famiglia e Politiche sociali del Comune, in collaborazione con il Gruppo Facebook ETNEI NEL MONDO. La scrttrice e stata accolta dal sindaco Giuseppe Maria Nicotra, dall’ assessore all’ Istruzione Famiglia e Politiche sociali Laura Leonardi, dal presidente del Consiglio comunale Renato Ferdinando Finocchiaro. È seguito poi un vero e proprio show che ha visto duettare il fondatore di Etnei nel mondo, il giornalista Mario Pafumi, direttore artistico della rassegna letteraria e l’ autrice, che ha risposto a viso aperto anche alle domande più personali, ricevendo numerosi applausi a scena aperta. Nel corso dellincontro, particolarmente gradita, è stata la sorpresa musicale del fisarmonicista Anton Cavalli, ammiratore della Grasso alla quale ha dedicato tre brani. Alcune pagine scelte del fortunato romanzo sono state lette da Mario Pafumi e dalla stessa autrice, che ha specificato: “qui dove ci sono le radici della famiglia non sono ospite d’onore, ma la presenza e dono del cuore”.

“Solo se c’è la Luna”, giunto alla sua terza edizione nel giro di pochi mesi, è un romanzo potente, come potente è lo stile della scrittrice che ha il dono del ritmo narrativo, lestro immaginifico del forte, del sanguigno, dove la parola vibra, si contorce, si placa a seconda del flusso del pensiero e del cuore che Silvana Grasso vi trasferisce. Questo intenso romanzo di Silvana Grasso, scrittrice siciliana tra le più originali delle nostre lettere, indaga con coraggiosa e inventiva caparbietà nelle pieghe e nelle piaghe sociali, morali e linguistiche.  La trama è apparentemente semplice. Il linguaggio forte e lirico, crudo e poetico insieme. Il manovale Girolamo, dopo trent’ anni d’ America, dove ha imparato marketìnghi e bisinès, torna in Sicilia, primi anni Cinquanta, col nuovo nome americano di Gerri. Nel suo paese arretrato, dove ancora si usa la cenere per lavare e lavarsi, fonda una gigantesca fabbrica, stile americano, di sapone e saponette, la Gerri Soap, che esporta, con grande successo economico e d’ immagine, i suoi prodotti in tutta Italia. L’ America, che ha fatto di lui un imprenditore, gli ha insegnato le strategie di mercato, di comando, sempre e comunque, perché, quando si è padroni, non esiste il torto, ma solo la ragione. Da uno sciagurato matrimonio con Gelsomina, una ragazza che trascorre il tempo a intagliare volti e corpi sul legno, nasce Luna, minuta quanto un coniglietto, per di più con una rarissima malattia che la costringe a vivere al buio, solo se c’ è la luna, perché il Sole ucciderebbe le sue tenere carni. Per farle compagnia, e soprattutto prenderne le distanze, Gerri le compra una quasi sorella, Gioiella, figlia di una sua operaia, ragazza madre, che vuol vivere, anche lei, il sogno americano con Rocco, il suo nuovo amore. Gioiella cresce con una spaventosa bellezza bruna e sensuale, ma è chiusa, scontrosa, ostile a ogni avventura sessuale o sentimentale. Nel frattempo, nella grande villa, Luna studia, legge avidamente poeti e scrittori, nell’ illusione di conoscerlo quel mondo che non conoscerà mai nelle geografie dei luoghi, finché a 16 anni non le basta più innamorarsi di uomini scolpiti nel marmo o nei versi dei poeti: vuole un maschio vero, di carne vera. Non sa, però, che la quasi sorella prova per lei un sentimento d’ attrazione sessuale devastante, contro cui nulla può la volontà o la preghiera. Con la potenza di un’ immaginazione sgargiante e l’ estro di una lingua febbrile, Silvana Grasso racconta lo scontro tra la natura e il moderno nella scena mediterranea di una Sicilia marina e assolata obbligata a piegarsi al primato notturno, per costringerci a ripercorrere il percorso della metamorfosi del mondo nella storia e a ritrovare le tracce di quel destino fatale che – nonostante ogni sforzo di sfuggirgli alla ricerca di un futuro migliore – resiste vitale, luminoso e feroce.
Silvana Grasso  è nata a Macchia di Giarre, in Sicilia. Vive tra Gela e Giarre. È filologo classico, scrive racconti, romanzi, pièce teatrali e collabora con diverse testate. È stata assessore alla cultura del comune di Catania. Le sue opere sono state premiate con importanti riconoscimenti, tra cui: il Premio Mondello, il Premio Brancati, il Premio Vittorini, il Premio Flaiano Narrativa, il Premio Grinzane Cavour Narrativa italiana. Ha pubblicato: Nebbie di ddraunàra (La Tartaruga 1993), Il bastardo di Mautàna (Anabasi 1994, Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), Ninna nanna del lupo (Einaudi 1995, ripubblicato da Marsilio nel 2012), Lalbero di Giuda (Einaudi 1997, ripubblicato da Marsilio nel 2011), La pupa di zucchero (Rizzoli 2001), Disìo (Rizzoli 2005), 7 uomini 7. Peripezie di una vedova (Flaccovio 2006), Pazza è la luna (Einaudi 2007), Lincantesimo della buffa (Marsilio 2011), Il cuore a destra (Le Farfalle 2014).
Il calendario di Venerdì letterari  Primavera dAutore, proseguirà il 19 maggio prossimo con la presentazione dell’ opera prima “I giocatori invisibili”  Giovane Holden Edizioni, della scrittrice ripostese , Irene Giuffrida. Durante tutto lo svolgimento della manifestazione, che si concluderà il 16 giugno, saranno esposte la opere iperrealiste dell artista emergente giarrese Silvia Pagano. Tutte le serate si terranno alle ore 18, nella Sala Livatino del Municipio di Sant Alfio. “Obiettivo del progetto  spiega il coordinatore della rassegna Mario Pafumi  è quello di unire le persone sulla base dell amore più bello che esista, lamore per i ricordi, per i racconti, per la poesia, per i sogni: in una parola, per la letteratura. Scrittori, giornalisti, poeti, artisti si alterneranno in un palco ideale dove non esistono differenze di ruolo, ma dove suona la parola di una cultura che si confronta per necessità, verità e vocazione nel nostro tempo”.

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