Spremi un limone e assapori l'Etna. Da Acireale nuovo impulso al territorio?

Spremi un limone e assapori l'Etna. Da Acireale nuovo impulso al territorio?

di Saro Faraci

Nell’articolo di ieri a firma di Daniele Lo Porto abbiamo dato notizia del riconoscimento ufficiale di IGP, indicazione geografica protetta, assegnato al limone dell’Etna. Proprio ieri, al Comune di Acireale c’è stata una conferenza stampa per comunicare ufficialmente la positiva conclusione di un lungo iter amministrativo e legislativo, conseguente all’invio di un corposo dossier tecnico-scientifico che da Acireale, soprattutto per impulso dell’associazione Limone dell’Etna, è partito qualche anno fa. E’ un momento di grande soddisfazione per tutti quelli che ci hanno creduto fermamente fin dall’inizio, restituendo al territorio la forza propositiva di un prodotto che tanto lustro ha dato all’economia agricola della riviera jonica-etnea in passato.

Adesso è il momento di costruire e di farlo con intelligenza. Spremi un limone e assapori l’Etna, per usare le parole di Renato Maugeri, presidente dell’associazione, può diventare qualcosa di più di un semplice claim pubblicitario a supporto di campagne di comunicazione su larga scala per valorizzare il prodotto. Al di là della pubblicità, occorre impostare una vera e propria strategia di marketing che, oltre al chiaro posizionamento del prodotto sui mercati, definisca in modo chiaro dove il limone dell’Etna dovrà essere venduto, a quale prezzo, in quali canali distributivi e attraverso quali operatori commerciali, e con quale consistenza di offerta. L’indicazione viene anche da qualche tesi di laurea discussa non molto tempo fa all’Università degli Studi di Catania. Infatti una cosa è se a vendere il limone dell’Etna saranno in pochi produttori, ben altra cosa è se la strategia di penetrazione sui mercati avrà una forza d’urto tale da scardinare alcune cattive abitudini dei consumatori italiani. Come quella di considerare il limone un prodotto banale, una sorta di commodity, e di acquistarlo a poco prezzo dal primo produttore che capita, spesso proveniente da un Paese concorrente che non rispetta gli stessi standard di qualità dell’agrume della Sicilia Orientale.

E poi c’è un altro risvolto, legato al paesaggio, ma soprattutto ad un marketing del territorio che ha bisogno di elementi distintivi per farsi riconoscere. Il limone è sicuramente uno di questi elementi caratterizzanti, perché fortemente evocativo del paesaggio non solo naturalistico ma anche antropomorfico. Quando anni fa Acireale, per iniziativa del maestro Sebastiano Manzoni, ospitò i mondiali di scherma, con delegazioni di giovani atleti provenienti da ogni parte del mondo, il limone fu ufficializzato come logo e mascotte di quella manifestazione. Ma, anche per negligenza della politica e per superficialità degli imprenditori, in città fu sprecata l’occasione di far conoscere ancora di più il nostro agrume. Si sarebbero potuti riempire gli alberghi di limoni, regalare sacchetti di agrumi a tutti gli atleti, somministrare in tutti i bar le bevande a base di limoni (a cominciare dal famosissimo seltz) e preparare le granite a base di limoni, nei ristoranti qualche pietanza cucinata con i limoni sarebbe stata sicuramente gradita. Invece, nulla di tutto ciò venne fatto. Fu persa un’occasione d’oro per far conoscere a tutto il mondo la qualità del nostro prodotto. I mondiali di scherma passarono ad Acireale lasciando un po’ di indotto negli alberghi e nei servizi collegati, ma nient’altro. Un vero peccato!

Adesso è il momento di costruire. Forse anche la politica lo ha capito. Alla conferenza stampa di ieri al Comune di Acireale c’erano pure alcuni parlamentari regionali, che non hanno mancato di sottolineare che c’è stato pure un loro impegno in questo straordinario risultato. Proviamo a crederci e diamo loro credito e fiducia. Del resto, gioire pubblicamente per una speranza possibile, il limone dell’Etna, è sempre più edificante che balbettare scuse e giustificazioni per un fallimento annunciato, come nel caso delle Terme di Acireale. Come il limone, anche le acque termali sono evocative della straordinaria bellezza e della grande ricchezza di risorse del paesaggio etneo.

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