"Caso stadio", la guerra dei numeri tra Comune e Calcio Catania

Riceviamo e pubblichiamo.

CATANIA – L’assessore allo Sport Valentina Scialfa, parlando dello Stadio Massimino, ha dichiarato che i tifosi e i colori rossazzurri vanno sempre preservati. Ha ribadito che, rispettando le normali procedure amministrative e sottolineando la chiara diminuzione della tariffa voluta negli ultimi anni, l’Amministrazione comunale è disponibile a discutere da subito con il Calcio Catania ogni dettaglio per evitare controversie e fraintendimenti che nessuno vuole.
In merito agli importi della concessione per lo stadio Angelo Massimino si rileva come l’importo per ogni singola partita, sino all’ottobre del 2015, era di € 10.000. Nonostante le difficoltà della Società, l’Amministrazione comunale è sempre venuta incontro, considerando la squadra del Catania un bene dei Catanesi: in particolare, da ottobre 2015, l’importo è stato rimodulato in € 4100 + Iva + il tre per cento dell’incasso netto. Da novembre 2016 importo è stato abbassato fino a € 1500 + Iva. Dal 2015, dunque, la tariffa è diminuita di ben 8.500 euro.
Circa l’affidamento dello stadio si precisa che ultima convenzione è scaduta nell’agosto del 2012. Il bando della nuova concessione approvato con delibera consiliare del 9 Agosto 2012, venne impugnato dal Calcio Catania nell’ottobre del 2012 con ricorso al Tar. Quindi la situazione attuale di “concessione in uso” che secondo il Calcio Catania “non ha mai realmente agevolato la società” è frutto di una loro legittima scelta e di sopraggiunte valutazioni.
Per quanto riguarda la manutenzione del manto erboso, con atto di transazione dell’8  marzo 2013, in cambio della cura del manto erboso del campo di gioco da parte del calcio Catania, l’Amministrazione ha dato in concessione alla Società, in via temporanea, l’uso e la gestione dei locali bar dello stadio Angelo Massimino.
In relazione agli oneri pubblicitari, va sottolineato che si tratta di una imposta dovuta per legge a fronte degli introiti pubblicitari che vanno al Calcio Catania. Non si tratta dunque di una spesa: la cifra da pagare, infatti, è proporzionale all’esposizione pubblicitaria. Riguardo alle pulizie, ogni impianto di tali dimensioni deve essere riconsegnato nello stato iniziale. Quindi pulito e non danneggiato, come nel caso di alcune vetrate danneggiate durante le partite.
Il Servizio Sport ha sempre dimostrato la massima collaborazione con calcio Catania: si consideri, per esempio, l’utilizzo, a prescindere dalla concomitanza con le partite e quindi anche durante la settimana, dei locali adibiti a botteghini per la concessione di abbonamenti o tessere del tifoso e l’uso di spazi adibiti a depositi di vario materiale all’interno dello stadio Massimino. E ciò in continuità con quanto offerto dalla vecchia convenzione, anche se non più in vigore.
Spiace che l’ad del Catania abbia parlato di clausole vessatorie: il foglio che il Comune ha chiesto più volte di firmare, infatti, non comporta alcun problema per il Calcio Catania, ma si tratta di una semplice presa in carico della struttura da parte della Società, che consente al Catania di disputare le gare. Dunque solo l’intervento del sindaco Bianco, per tutelare i tifosi, ha permesso lo svolgimento della gara di sabato.

 
 

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