Stipendi a rischio alla Regione

PALERMO – Il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, al termine della lunga seduta d’Aula, rispondendo alle domande dei giornalisti, ha ricordato che “il governo ha inviato la legge di variazione di bilancio tardivamente a causa dell’intoppo con la Corte dei Conti”. Il presidente ha sottolineato che “la legge prevede che “le variazioni” debbano essere approvate entro il 30 novembre, ma essendo i tempi troppo stretti ho chiesto alle opposizioni di essere collaborative, cercando di comprimere il dibattito nelle commissioni. Ho stigmatizzato l’atteggiamento del governo – ha aggiunto il presidente – ma non ho deciso alcunché, se non dopo aver sottoposto il problema alla conferenza dei capigruppo, cercando di trovare una soluzione condivisa da tutti. Sia il Pd che i 5 Stelle, in conferenza dei capigruppo hanno votato contro la mia proposta ma senza clamore, cosa che invece hanno fatto in aula”.

“In ogni caso – ha continuato Miccichè – il mio atteggiamento è stato lineare. Se si fosse trattato di un ddl qualsiasi non avrei certamente forzato i tempi regolamentari. Trattandosi, però, delle variazioni di bilancio, cioè norme che permettono di stanziare  le risorse necessarie per gli stipendi di 4 mila persone – che non possono essere lasciate senza soldi sotto Natale – sono sicuro di avere adottato, in conferenza di capigruppo, la migliore soluzione, nonostante l’opposizione abbia votato contro. Tra l’altro – ha concluso – nel testo del governo c’erano due norme che ho stralciato perché prevedevano nuove spese. Continuo a ritenere il mio comportamento corretto, equilibrato e lineare, affinché l’Assemblea possa andare avanti e consentire ai Pip, ai dipendenti della Resais e a quelli delle riserve naturali di ricevere gli stipendi”.

Governo Musumeci sempre più irresponsabile e inconcludente:  con i suoi ritardi mette a rischio il pagamento degli stipendi dei regionali e poi pretende di scaricare la colpa sul Parlamento”. Lo affermano i deputati del M5S all’Ars dopo che l’esecutivo regionale ha palesato la volontà di dimezzare i tempi di esame  della variazioni di Bilancio, aggrappandosi alla necessità di arrivare all’approvazione  prima della chiusura della cassa regionale.     “Siamo alla follia – affermano i deputati – prima il governo dorme e poi pretende che qui si proceda al galoppo, dimezzando i tempi di esame delle carte e calpestando in maniera vergognosa il regolamento, cosa che non intendiamo e non possiamo accettare”.

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