Storie belle di operosità alle falde dell'Etna. Da Fleri a Zafferana commercianti in campo per rilanciare l'economia del territorio

Storie belle di operosità alle falde dell'Etna. Da Fleri a Zafferana commercianti in campo per rilanciare l'economia del territorio

Saro Faraci

ZAFFERANA ETNEA – Quando di necessità si fa virtù. Da Fleri, porta di ingresso del territorio provenendo da Catania, fino al centro di Zafferana Etnea, è tutto un fiorire di iniziative promosse dai commercianti per fronteggiare gli effetti critici del sisma di Santo Stefano e rilanciare l’economia del territorio. All’Etna tutto il territorio di Zafferana deve moltissimo economicamente, soprattutto nei settori del turismo e dell’agricoltura, quest’ultimo il primo per importanza in tutta la zona. Ma Mamma Etna ci mette del suo ogni tanto, chiedendo alla gente del luogo un supplemento di impegno, dedizione e sacrificio quando tra eruzioni, pioggia di cenere vulcanica, sciame sismico e terremoti causa qualche danno e costringe tutti a ripartire subito per fronteggiare situazioni critiche ed evitare ulteriori patimenti.

Il terremoto di Santo Stefano è stata una brutta “sventola” per tutti. Per la gente di Fleri, Poggiofelice e Pisano innanzitutto, costretta a lasciare le proprie case, in larga parte inagibili, e impossibilitata a transitare in via Vittorio Emanuele, la principale arteria stradale del paese, perché interdetta e chiusa al traffico veicolare e pedonale per via di alcune abitazioni pericolanti. Ma l’onda lunga del terremoto è arrivata fino al centro di Zafferana Etnea che, sebbene non direttamente colpito dal sisma, fin dai primi giorni post-sisma ha visto calare drasticamente arrivi e presenze negli esercizi ricettivi, con minor flusso di visitatori ed escursionisti anche in centro. Tuttora i numeri sono inferiori a quelli degli anni passati e, con l’arrivo dell’Estate, bisogna far di tutto per ripartire in fretta e recuperare terreno perduto.

Di necessità, dunque, si fa virtù e i commercianti del paese, notoriamente operosi e da decenni fra i più attivi e intraprendenti della provincia catanese quando in tempi non sospetti coraggiosamente decisero di rimanere aperti la domenica,  adesso stanno provando a riprendere in mano la situazione, contando sulle proprie forze e chiedendo sostegno alla neonata amministrazione comunale presieduta dall’avv. Salvo Russo che ha già promesso che farà di tutto per venire incontro a tali richieste.

Abbiamo già raccontato alcune belle pagine di imprenditorialità post-sisma a Fleri, dove ad uno ad uno commercianti ed operatori economici si stanno riorganizzando con le proprie forze per ripartire, riavviare l’attività una volta che il terremoto li aveva costretti a sospenderla, per riportare visitatori, escursionisti e turisti, anche di passaggio, in questa ridente frazione di Zafferana Etnea, ricca di storia e tradizioni, che accolse nel 1943 le reliquie di Sant’Agata provenienti da Catania e le custodì in un pozzo in disuso posto dietro la sagrestia della vecchia Chiesa Maria Ss. del Rosario. I commercianti di Fleri hanno ricevuto pieno sostegno da quelli di Poggiofelice, l’altra frazione che in sequenza viene dopo sulla strada provinciale 8/IV. Tutti insieme si attiveranno per organizzare una edizione del “mercato del contadino” nell’area di Piazza Belvedere e, durante tutti i mesi estivi, manifestazioni gastronomiche, giochi e musica nelle aree di via Vittorio Emanuele alta e piazza Belvedere. Hanno già scritto al Sindaco Russo e le loro richieste, molto dettagliate e puntiali, sono contenute in una lettera che hanno protocollato nei giorni scorsi al Comune di Zafferana Etnea e pubblicata in calce a questo articolo. Diverse le istanze, ma quella prioritaria rimane la riapertura di via Vittorio Emanuele, nel senso di marcia da Catania a Zafferana Etnea.

La principale arteria stradale è interdetta al traffico dal giorno successivo al sisma di Santo Stefano. Riaperta parzialmente solo di recente, prima nel senso di marcia da Zafferana a Catania e da poco in quello inverso, la strada obbliga gli automobilisti ad interrompere il percorso lineare e fare un lungo periplo delle stradine secondarie laterali. Non sono pochi quelli che si sono perduti; tanti altri hanno persino desistito dal visitare Zafferana Etnea e le sue ridenti frazioni. La strada dunque va riaperta al più presto, perchè a trarne beneficio saranno tutti, residenti e commercianti di Fleri, cittadini di Zafferana e automobilisti. Da L’Aquila e da Amatrice, territori colpiti dal terremoto con effetti più devastanti di quelli registratisi a Zafferana, giungono esempi validissimi di riapertura di arterie stradali, persino a doppio senso. Dove le abitazioni non sono state demolite, quelle pericolanti le hanno “ingabbiate” e messe in sicurezza. Tolte le transenne, le strade sono state riaperte completamente al traffico, evitando così di aggiungere ulteriori danni a quanti già le calamità naturali hanno fatto.

Da Fleri in pochissimi chilometri si arriva al centro di Zafferana Etnea. Qui i commercianti del luogo, più numerosi di quelli localizzati nelle frazioni, si sono riuniti recentemente per promuovere alcune iniziative in vista dell’Estate. Anche a Zafferana il contraccolpo del terremoto si è fatto sentire e pertanto bisogna ripartire in fretta per non compromettere gli esiti di un’Estate che sono stati largamente positivi fino all’anno scorso e per prepararsi alla manifestazione di punta che si tiene ogni anno in Autunno, ovvero l’Ottobrata. Le esigenze dei commercianti del centro sono leggermente diverse da quelle dei colleghi delle frazioni più direttamente colpite dal sisma e potrebbero sembrare financo superflue rispetto alle più pressanti esigenze di sopravvivenza dei commercianti di Poggiofelice e di Fleri: decoro urbano, viabilità secondaria, navette turistiche per il giro della città.

Quando si fa fronte comune, tuttavia, le esigenze diventano quelle di un intero comparto. Sia dei commercianti che, come a Fleri, sono impegnati con tutte le loro forze a rialzare le saracinesche e chiedono che la strada principale sia riaperta quanto prima per non aggiungere altri danni a quelli causati dalla natura; sia dei commercianti del centro di Zafferana Etnea che, pur avendo potuto tenere le saracinesche alzate, non possono rischiare di bruciare i positivi risultati degli anni passati per via dello scarto ridotto di traffico lungo la strada provinciale, dove transitano adesso molti meno visitatori, turisti ed escursionisti che in passato. E così per l’Estate che è appena arrivata, i commercianti di Zafferana hanno lanciato una iniziativa interessante

Ruota tutto intorno alla siciliana, la gustosissima pizza fritta a forma di calzone, che ormai è il simbolo culinario di Zafferana Etnea e, aggiungeremmo noi, pure un potentissimo strumento di marketing territoriale. La cittadina etnea è conosciuta per molti fattori attrattivi, ma la siciliana fritta è un po’ il prodotto-bandiera e il più conosciuto. Ebbene, da questa estate, proprio su iniziativa dei commercianti di Zafferana, ad ogni pizza siciliana acquistata nei bar aderenti all’iniziativa verrà associato un coupon di cinque euro consegnato all’acquirente e spendibile, dal 1 giugno al 30 novembre escluse le domeniche dell’Ottobrata, in ogni esercizio commerciale della città etnea, frazioni incluse, purchè aderente alla promozione. Un buono sconto, insomma, di cinque euro che invoglierà la gente a spendere di più negli esercizi commerciali del territorio. Il promo dell’iniziativa è pubblicato in calce all’articolo.

E’ una catena di solidarietà, tra operatori commerciali di settori diversi, che si prospetta come un interessante caso di corresponsabilità economica ed imprenditoriale. Il commercio in tutto il territorio di Zafferana Etnea vale il 30% dell’intera offerta economica cittadina, insieme all’agricoltura che da sempre è la fonte primaria di ricchezza e del lavoro del paese. Il commercio è anche il biglietto da visita di una città e per un territorio così esteso come quello di Zafferana, che comprende diverse frazioni, generare un’offerta integrata di prodotti e servizi differenti può rappresentare una marcia in più. E’ solo collaborando tutti insieme che un intero territorio cresce.

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