“Il 27 giugno 1980, al largo di Ustica, un DC-9 della società Itavia precipitò in mare provocando la morte di 81 persone. Un evento tragico su cui si sono dette e scritte fiumi di parole ma in fondo senza mai arrivare a conoscere la verità. Ancora oggi si continua a indagare e i magistrati della Procura di Roma sono pronti a partire per gli Stati Uniti per interrogare un testimone , Brian Sandlin che allora era in servizio sulla portaerei Saratoga e che vide rientrare due Phantom al termine di un conflitto contro due Mig libici senza più gli armamenti sotto le ali. Una flebile speranza per dare delle risposte ai parenti delle vittime per una vicenda piena di incongruenze e su cui gravano tanti punti oscuri . Sembra quasi impossibile che i nostri vertici istituzionali e militari di allora non siano stati in grado di definire quello che accadde nel cielo di Ustica. Facciamo un appello al Ministro Salvini affinché affronti con coraggio e senso di responsabilità la questione, spronando il governo libico ad una risposta ufficiale e veritiera su eventuali coinvolgimenti e responsabilità che portarono al disastro aereo. L’ Italia svolga così appieno il suo ruolo di Stato che tutela le proprie Vittime e di Nazione che difende il proprio territorio. Lo diciamo per rispetto delle 81 persone e dei 16 bambini che hanno perso la vita .Solo con la verità potremo dare loro Giustizia”, così in una nota Cinzia Pellegrino, responsabile Nazionale Dipartimento Tutela Vittime di Fratelli d’Italia.
Per un’analisi dettagliata della testimonianza dell’ex-marinaio Sandlin v.
https://claudiopizziit.wordpress.com/2018/07/28/aa-vv-il-caso-sandlin-e-linchiesta-su-ustica/