Strage di Ustica: 39 anni di indagini e misteri

Strage di Ustica: 39 anni di indagini e misteri

USTICA – “Oggi sappiamo solo che pezzi importanti dello Stato hanno lavorato attivamente proprio perché verità e giustizia non fossero raggiunte”, ha dichiarato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo  in occasione  del 39° anniversario della strage di Ustica, nella quale morirono 81 persone. “A quasi 40 anni da quella tragica notte, la mancanza di una verità storica e giudiziaria su cosa davvero avvenne e perché, resta una macchia nella storia d’Italia. Siamo vicini ai familiari delle vittime che con grande compostezza e passione civile non hanno mai smesso di essere da sprone per la Magistratura e per lo Stato, perché il loro dolore è il dolore di tutto il Paese”.

La strage sarà commemorata a Palermo anche con uno spettacolo teatrale che coinvolge studenti di due licei di Bologna e Palermo, che metteranno in scena “DC vero”. Un percorso collettivo nato dalle esperienze degli studenti del Corso di Restauro dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, che durante il 2018 hanno realizzato un intervento di conservazione del relitto del DC9 Itavia, custodito nel Museo per la Memoria di Ustica a Bologna. La performance vedrà coinvolti le studentesse e gli studenti del liceo scientifico “Galilei” di Palermo e del liceo scientifico “Copernico” di Bologna, capofila del progetto.

Erano le ore 20.59 del 27 giugno 1980 quando il Dc-9 Itavia, in volo da Bologna a Palermo scomparve dagli schermi del radar del centro di controllo aereo di Roma. L’aereo precipitò nel mar Tirreno, tra le isole di Ponza e Ustica. A bordo 77 passeggeri, tra cui 11 bambini, e quattro membri dell’equipaggio. Una delle più grandi sciagure aeree della storia d’Italia, rimane una tragedia segnata da misteri, indagini lunghe decenni, sospetti e ipotesi mai confermate. Negli anni si sono alternate ipotesi, depistaggi, sentenze di risarcimento ai familiari e alla compagnia ma nessun responsabile è stato mai condannato. Il volo partito dall’aeroporto Marconi di Bologna in ritardo ed era atteso allo scalo siciliano di Punta Raisi. Il volo procedeva regolarmente a una quota di circa 7.500 metri senza irregolarità segnalate dal pilota. L’aereo, oltre che nel radar di Ciampino, era nel raggio d’azione di due radar della difesa aerea: Licola (vicino Napoli) e Marsala. Alle 21.21 il centro di Marsala avvertì il centro operazioni della Difesa aerea di Martinafranca del mancato arrivo a Palermo dell’aereo. Un minuto dopo il Rescue Coordination Centre di Martinafranca diede avvio alle operazioni di soccorso, allertando i vari centri dell’aeronautica, della Marina militare e delle forze Usa.

A distanza di anni non c’è ancora una spiegazione su come il velivolo cadde improvvisamente in mare: tra le ipotesi che si sono susseguite negli anni, alcune anche alimentate da depistaggi, ci sono quelle di un cedimento strutturale, di una bomba a bordo, di un missile terra-aria, di una collisione, di una battaglia aerea tra jet militari culminata con il velivolo civile colpito per errore da un missile. Questa versione è stata sempre confutata dall’Aeronautica militare ma è al momento la più accreditata e sostenuta anche da alcune sentenze civili. Alcuni giorni dopo a strage di Ustica, un Mig libico venne ritrovato schiantato sulle pendici della Sila, in Calabria. Ufficialmente la caduta del jet militare viene datata al 18 luglio 1980, ma alcuni dettagli fanno presupporre possa essere stato abbattuto la stessa sera del DC9. È anche emerso che in quegli anni gli aerei libici erano soliti sfruttare la scia di voli civili per sfuggire ai controlli dei radar Nato.

Le autorità militari italiane, francesi e statunitensi hanno spesso negato informazioni e documenti. Diverse registrazioni radar sono sparite. In sostanza il processo su cause e autori della strage non si è mai tenuto perché l’istruttoria del giudice Priore, nel 1999, definì “ignoti gli autori della strage” e si concluse con un non luogo a procedere. La conclusione fu che le cause della sciagura erano “esterne” all’aereo escludendo dunque attentato, cedimenti strutturali e bomba a bordo. Ma a distanza di quasi 40 anni dalla strage non c’è nessuno condannato come responsabile.

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