Studiare in carcere al tempo del Coronavirus

Studiare in carcere al tempo del Coronavirus

di Katya Maugeri

Il Covid-19 è il protagonista indiscusso delle nostre giornate: ha modificato le nostre abitudini, messo alla prova lo stato emotivo di moltissima gente ed ha, inoltre, fatto emergere situazioni di estrema fragilità in tantissimi ambiti. In carcere l’emergenza sanitaria ha sospeso tutte le attività, tranne quelle realizzate a distanza, compresi i colloqui con i familiari. Un’emergenza che ha mantenuto solo le telefonate, alcune anche in video. La vita è rimasta sospesa tra la permanenza all’aria e la cella. Televisione e cibo. Tra quelle sbarre ci sono ragazzi, storie che non fanno rumore, ma che incidono sulla coscienza, perché alcuni di loro  hanno imparato a coltivare buona volontà e impegno. È così che all’l’Istituto Penale per i Minorenni di Acireale due giovani detenuti, che già prima dell’emergenza erano ammessi a programmi di studio: uno all’Istituto Brunelleschi di Acireale e un altro  alla facoltà di Ingegneria dell’Università di Catania, oggi continuano a studiare. I libri aiutano, ma non basta. Oggi continuano a frequentare i loro corsi a distanza. Come tutti gli studenti d’Italia, si incontrano virtualmente con i docenti, seguono i programmi, ricevono lezioni e spiegazioni, fanno verifiche didattiche. In carcere questo è difficile, tra accesso a internet e uso di locali idonei. È difficile, ma possibile.

Noi di Sicilia Network vogliamo dare voce a uno di questi ragazzi, attraverso la lettera scritta ai suoi docenti e ai suoi compagni di classe il 31 marzo.

«Ai miei professori.
Buongiorno o buonasera in base al momento in cui leggerete questa mia piccola lettera, vi scrivo per salutarvi, ringraziarvi e per dirvi che mi mancate. Vi ringrazio davvero tanto per tutto il bene e ciò che di positivo mi avete trasmesso. anche tutt’oggi, con la situazione attuale. Grazie per tutto ciò che mi avete dato, anzi regalato, tantissime cose positive non solo nell’informazione didattica, ma anche al livello umano. Io per tutto e di tutto vi ringrazio davvero tanto. Tanti di vuoi e tanti dei miei compagni di classe non sanno purtroppo qual è la mia situazione attuale per mia scelta, ma questo poco importa: a me importa aver conosciuto delle persone speciali che siete voi e i miei compagni, e io sono stato M… , quello vero senza le etichetta che porto da tempo quella del carcere. Grazie per avermi sopportato con le mie tante uscite dalla classe e in questo mio percorso scolastico che per me è un percorso di crescita, di confronto e di socializzazione con il mondo esterno. Per la vostra compagnia che mi fate anche dentro queste mura tenendo il mio tempo più ricco di cose positive al posto del vuoto che a volte c’è, grazie per i compiti che mi mandate, grazie per i vostri saluti, grazie dei i vostri messaggi di conforto e per la vicinanza che mi emozionano. Concludo la mia lettera dicendovi che mi mancate tanto e io vi auguro davvero tutto il bene. Per favore, fate attenzione e spero che tutto passerà presto. Grazie per avermi dato il vostro tempo per leggere la mia lettera. A presto, M. B. M.»

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