Super Pippo, da Beppe Grillo a Rosario Crocetta


 
 
 

Ottantuno anni, alla grande. Il Super Pippo nazional popolare li ha festeggiati oggi, spegnendo candeline di ricordi e accendendo quelle di progetti futuri perché il re leone della televisione italiana non pensa ancora alla pensione meritata e dorata. Circa 60 anni dentro il piccolo schermo di milioni di italiani, che sono cresciuti e invecchiati con lui. Una serie infinita di successo, da Settevoci a Domenica In,  di amori pubblici e privati, e addirittura bisnonno, ma pochi lo sanno, qualche grana giudiziaria con le telepromozioni e un periodo non lungo, ma per lui infinito, sul binario morto dell’oblio. Era finito anche  nel mirino della mafia che gli fece saltare il 2 novembre – macabro avvertimento – la bella villa di Santa Tecla, nel 1991. Istrione e ironico, è rimasto l’unico vivente di quella grande squadra di presentatori che era completata da Mike Bongiorno, Corrado, Daniele Piombi, Enzo Tortora, ai tempi di una tv elegantemente ingessata, ben diversa da quella nazional volgare di oggi.

Baudo Giuseppe, detto Pippo, da Militello val di Catania, tifosissimo del Catania e della Democrazia Cristiana, ha rifiutato due volte la candidatura per il centro sinistra alla presidenza della Regione. L’ultima volta nel 2012, lasciando spazio a Rosario Crocetta. magari avesse accettato lui avremmo almeno un governatore che parla in italiano, dopo essere passato dallo spettacolo alla politica e non facendo politica da avanspettacolo. Tra le sue colpe – imperdonabili – aver scoperto, con gli schermi ancora in bianco e nero, un giovanissimo Beppe Grillo. neanche lui poteva sospettare cosa sarebbe diventato.

Auguri, Pippo e grazie di avere inventato te stesso.

D.L.P.

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  1. Alle volte non e` tutto oro quello che luccica . Vero Pippo!!!!!!!!!!

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