Taormina, Uto Ughi e l'incanto di un violino

TAORMINA – Penultimo appuntamento del programma estivo dell’Orchestra Sinfonica Siciliana con un gran concerto nella straordinaria cornice del Teatro Antico di Taormina,  stasera alle ore 21.30. L’Orchestra, guidata dal direttore stabile, Simone Bernardini, avrà in Uto Ughi un solista d’eccezione. Il violinista sarà  il protagonista della prima parte della serata, caratterizzata dal Concerto per violino e orchestra in re maggiore op. 35  di Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893). Nella seconda parte del concerto, un altro pezzo forte molto amato dal pubblico, la Sinfonia n. 9 in mi minore di Antonín Dvořák  (1841-1904).

Il Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij. Il compositore russo terminò l’opera nel 1878 a Clarens, vicino  Ginevra, sfruttando la collaborazione del violinista Iosif Kotek. Questi avrebbe dovuto eseguire il concerto, ma rifiutò all’ultimo per la sua difficoltà d’esecuzione. Stessa sorte toccò a Leopold Auer, cosicché bisognò aspettare il 4 dicembre 1881 a Vienna, per vederlo eseguito grazie al violinista Adol’f Brodskij cui Čajkovskij dedicò la partitura. La direzione d’orchestra fu affidata ad Hans Richter. Come spesso succese, ci fu chi criticò aspramente il concerto: il critico tedesco Eduard Hanslick, lo stroncò, giudicandolo lontano dalla visione musicale che il compositore russo aveva espresso. Lo stesso Čajkovskij riporta in una lettera i commenti di Hanslick: “Per caso, nella sala di lettura dell’hotel, mi è capitata in mano una copia del quotidiano “Neue Freie Presse”, dove Hanslick tiene la sua rubrica musicale. A proposito del mio Concerto per violino, scrive che, in generale, per quanto conosca le mie opere, esse si distinguono per la loro incoerenza, completa mancanza di gusto, rozzezza e barbarie. Per ciò che riguarda il Concerto per violino il suo inizio non è male, ma più si va avanti, peggio è. Alla fine del primo movimento, egli sostiene, il violino non suona, bensì raglia, stride, ruggisce. Anche l’Andante inizia felicemente, ma ben presto si trasforma nella descrizione di una qualche festa russa selvaggia dove sono tutti ubriachi e hanno volti triviali, disgustosi. “Ascoltando la musica di Čajkovskij mi è venuto in mente che esiste musica puzzolente (stinkende Musik)”. Si divide nei seguenti movimenti: Allegro-moderato-Moderato assai; Canzonetta-Andante; Finale-Allegro  vivacissimo;

Curiosità. Il tema principale è stato la colonna sonora di un famoso brandy nel Carosello degli anni ’60. Il concerto al cinema, nell’omonimo film di Radu Mihaileanu, è l’ossessione del direttore d’orchestra russo del Bolshoi Andrei Filipov, degradato al tempo di Breznev al rango di uomo di pulizie per essersi rifiutato di cacciare i musicisti ebrei dall’orchestra.

 La Sinfonia n. 9 in mi minore di  Dvořák. E’ nota anche col titolo di Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”, pubblicata come sinfonia n. 5, ma è in realtà la nona ed ultima fra le sinfonie di Dvořák. Il titolo fa riferimento al continente americano. La sinfonia fu infatti composta quando il compositore ceco era direttore del New YorkNational Conservatory of Music. Dvořák trovò nuovi stimoli e propose così una sinfonia di indole classica europea, ma contaminata dalla musica autoctona, come gli spirituals. La Sinfonia fu composta nel 1893 a New York ed eseguita alla Carnegie Hall il 16 dicembre dalla New York Philharmonic diretta da Anton Seidl, ottenendo subito un grande apprezzamento da pubblico e critica. Neil Armstrong portò l’opera sulla Luna durante la missione Apollo 11, la prima di atterraggio sulla Luna, nel 1969. Per alcuni anni è stata utilizzata da Rai 1 come sigla introduttiva ai Gran Premi di Formula 1. Claudio Abbado l’ha eseguita al Teatro Massimo, dirigendo per l’ultima volta i Berliner Philharmoniker il 1° maggio 2002, in diretta mondiale. E’ divisa nei seguenti movimenti: Adagio-Allegro molto; Largo; Scherzo-molto viva; Allegro con fuoco.

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