Teatro: a Giarre sold out per Filumena Marturano

Teatro: a Giarre sold out per Filumena Marturano
di Mario Pafumi
GIARRE – Due serate di “sold out” per una delle più conosciute e rappresentate opere di Eduardo De Filippo: Filumena Marturano, terza commedia del cartelline della stagione teatrale 2016/2017 della Compagnia teatrale Jonica” al Teatro Garibardi di Giarre. Un titolo molto amato dal pubblico, ma che è difficilissima da rappresentare, per gli echi sempre forti delle note interpretazioni dello stesso autore, sia nella versione teatrale che in quella cinematografica. Una bella sfida, quindi, per il regista Pietro Redi(assistito da Francesco Licciardello), anche se ormai veterano della regia del teatro di prosa, e per i due protagonisti: Veronica Scandurra nel ruolo del titolo e Giuseppe Cultrera in quello di Domenico Soriano. Sfida decisamente vinta, che si conclude con un vero trionfo decretato dai lunhi applausi del pubblico al termine della rappresentazione. Applausi calorosissimi di un teatro gremito. Trionfo che Redi dedica a tutta la Compagnia con sincera emozione. Due interpretazioni ben riuscite, quelle della Scandurra e di Cultrera.
Veronica Scandurra è magistrale nel rendere perfettamente tutte le sfumature del complesso personaggio di Filumena: la rabbia, il rancore, la determinazione, ma anche la dolcezza e la passione, con un’interpretazione intensa ed energica. Il monologo della Madonna delle Rose lascia il pubblico senza fiato in un’emozionante apnea. Il ricordo della Filumena diciassettenne è asciutto e penetrante ed arriva dritto al cuore. Giuseppe Cultrera è abilissimo a restituire al pubblico, anche con sapiente gestualità, il caleidoscopio emozionale di Domenico Soriano ed a rappresentarne la profonda metamorfosi, passando dalla rabbiosa spavalderia del primo atto alla dubbiosa afflizione dell’ultimo, che sfocerà in una volutamente enfatizzata commozione quando si sentirà chiamare, per la prima volta nella sua vita, “papà”. La notevole bravura dei due principali interpreti è ben valorizzata dalla regia di Pietro Redi che, restando fedele ad un’impostazione tradizionale, mette in risalto principalmente la carica emozionale dei personaggi, la loro psicologia e le relazioni tra gli stessi, senza trascurare i passaggi esilaranti (ad esempio il caffè di Alfredo all’inizio del secondo atto). Molto bravi anche Pippo Lo Cicero, un convincente Alfredo Amoroso dall’accento siciliano e i tre figli di Filumena, Salvo Di Franca (studente), Marco Silvestro(commerciante) ed Salvo De Luca (operaio). La Rosalia Solimene della giustamente applauditissima Liliana Bonomi è adeguata e convincete. Bene anche Elvira Piacenti (Diana), Angela Giammuso (Lucia), Giovanni Spada (l’avvocato Nocella) e Cettina Calabrò(Teresina). Un particolare plauso va alle delicate e suggestive interpretazioni canore della brava Daniela Mannino e alle belle scene di Gaetano Venuto e Mariangela Grasso, che ci portano nel bel salotto di casa Soriano, dove troneggiano dei quadri che nella commedia di Eduardo sono il simbolo di una giovinezza ormai andata e di tempi di grandezza ormai passati (“Ti ricordi, Alfre’, quando ‘le cavalle nostre correvano?”). A firma di Giuseppe Savoca le fotografia. L’abilità del tecnico di luci e suoni Salvo Sipala ben sottolineano il conflitto interiore di Domenico Soriano. Ottimo il service di Danilo Auditore. Il prossimo appuntamento sabato 28 e domenica 29 febbraio, con “Il rompiballe” di Francis Veber, per la regia di Maria Rita Leotta. 

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