Teatro: “Chi vive giace”, un omicidio stradale da ridere

Teatro: “Chi vive giace”, un omicidio stradale da ridere

 

Un omicidio stradale, argomento di grande attualità, doloroso, non sembrerebbe certo dei più semplici per scrivere una commedia che suscita sorrisi e riflessioni con leggerezza. Roberto Alajmo si conferma scrittore ironico, elegante ed efficace. Il suo “Chi vive giace” viene interpretato con efficace misura da tutti gli interpreti sul palcoscenico del Teatro Brancati. La storia è semplice, ma ricca di sfumature e di contorsioni psicologiche. Un marito è affranto per la morte della giovane moglie, uccisa da un distratto ragazzo alla guida di un’auto. E proprio il fantasma della moglie lo consiglia, lo conforma e lo istiga in certe situazioni ad agire e reagire. Esattamente come fa la madre dell’investitore, anche lei fantasma, invadente come tutte le mamme siciliane, che cerca di giustificare in tutti i modi la mortale distrazione del figlio.

Semplici, ma efficaci e scenografie di Andrea Taddei,  magistralmente contestualizzate le musiche di Nicola Piovani, esemplare la regia di Armando Pugliese. Perfetta l’interpretazione di David Coco, che riesce addirittura a  sminuire la sua fisicità, la moglie Roberta Caronia, il macellaio Agostino Zumbo, padre del ragazzo assassino al volante, Claudio Zappalà, e la petulante mamma fantasma, una efficacissima Stefania Blandeburgo. Lo spettacolo sarà riproposto dal 2 al 5 aprile.

 D.L.P.

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