Daniele Lo Porto
TAORMINA – Si è divertita divertendosi, Teresa Mannino nell’originale ruolo di divulgatrice culturale dell’opera lirica che ha spiegato, “La Traviata”, con la semplicità di un Piero Angela, rendendola comprensibile anche ai profani, che si sono divertiti con le sue performance assecondate dai maestri sul palcoscenico.
Soddisfatti anche i melomani che hanno potuto apprezzare delle parti magistralmente eseguite dall’Orchestra del Teatro massimo di Palermo, diretta da Alberto Maniaci, divertente “spalla” di Teresa e dalle voci di Luca Canonici, Maria Francesca Mazzara, Francesco Vultaggio, ironici nel saper uscire senza imbarazzo dal ruolo ingessato di cantanti lirici. In due ore e passa di spettacolo, regia di Alberto Cavallotti, Teresa Mannino presenta un Giuseppe Verdi sconosciuto al grande pubblico: uomo e artista anticonformista, amato come una rock star, sensibile al fascino delle donne che sono fuori dagli schemi di allora, esattamente come lui. Non vittime, ma eroine, anche la fine di Violetta Valery è un atto di infinito amore.
Pubblico divertito e interessato, giusta mix tra comicità e musica colta, splendida location, il Teatro antico di Taormina, arricchito da un elemento scenografico e unico in più: l’eclissi di luna che ha coinvolto, e non distratto, tutti: pubblico, orchestrali e cantanti.