Terremoto di Santo Stefano, la gente vuole tornare a casa. Dopo i primi provvedimenti è tempo di incontri pubblici e di istruzioni per l'uso

Saro Faraci

FLERI – Un mese e tre giorni dopo il terremoto di Santo Stefano, che ha sconvolto la tranquilla vita quotidiana delle operose genti di frazioni come Fleri, Pisano e Poggiofelice (a Zafferana Etnea), Pennisi, Piano d’Api, Fiandaca e persino Aciplatani (ad Acireale), Monterosso, Lavinaio e Santa Maria La Stella (ad Aci S.Antonio) e via dicendo, si registra un senso di smarrimento fra la popolazione. Non è sfiducia, per carità. Le istituzioni stanno facendo il proprio dovere e ci mancherebbe. Ma la logica dell’adempimento segue lunghi percorsi che, nel formale rispetto delle carte da scrivere e delle pratiche da espletare, è diversa dalla logica del risultato, più pragmatica e risolutiva dei problemi. E il risultato ci sarà solo quando la gente rientrerà nelle proprie case e tornerà quanto prima alla normalità. Adesso ha solo bisogno di sapere al più presto come e quando. E’ stato un terremoto senza morti, ma le ferite psicologiche del dopo sisma sono tanto aperte e profonde quanto lo sono le fessurazioni nelle pareti delle case che attendono di essere ristrutturate il più presto possibile, salvo i casi gravi (e per fortuna limitatissimi) delle demolizioni che porteranno a nuove edificazioni.

Dunque, serve conoscere le istruzioni per l’uso per poter riprendere pieno possesso della propria abitazione, nel rispetto ovviamente delle ordinanze e delle direttive emanate dalle istituzioni, in primis dalla Protezione Civile. I primi provvedimenti sono stati pubblicati ed è già possibile fare qualcosa.

La Protezione Civile nazionale ha emanato nei giorni scorsi l’ordinanza n.570 che in parte modifica i contenuti della precedente la n.566 pubblicata da Angelo Borrelli subito dopo il terremoto di Santo Stefano, a seguito del sopralluogo effettuato dal vice premier Luigi Di Maio nelle zone colpite dal terribile e anomalo sisma della notte di Santo Stefano, legato al movimento della faglia di Fiandaca. La nuova ordinanza è operativa e vigente; ad essa dovrà uniformarsi quanto prima una nuova direttiva regionale del Dipartimento di Protezione Civile della Regione Siciliana che comunque ha già diramato altri provvedimenti, con la relativa modulistica, firmati da Calogero Foti e anch’essi operativi.

Si attende, si spera in tempi brevi, l’emanazione di un decreto legge sulla falsariga di quello del 28 settembre 2018, n. 109, recante “disposizioni urgenti per la città di Genova, la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti, gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze”. Tuttavia i tempi potrebbero slittare in avanti perchè è in atto uno studio dell’Università di Catania, del Genio Civile e dell’INGV finalizzato a ridefinire il quadro conoscitivo sul processo di fagliazione in atto nella zona etnea. Il terremoto è stato determinato dai movimenti anomali della faglia di Fiandaca e pertanto quelle informazioni saranno importanti per normare i contenuti del decreto-legge. L’area etnea è interessata contemporaneamente da rischi di natura vulcanica e sismica.

Sono stati emanati anche altri provvedimenti di natura amministrativa per alleviare i disagi delle popolazioni colpite dal sisma.

Nella seduta di ieri del Senato Accademico, l’Università di Catania è venuta incontro alle esigenze prospettate dai rappresentanti degli studenti e ha stabilito l’esenzione del pagamento delle tasse universitarie per gli studenti colpiti dal terremoto del 26 Dicembre 2018. Nei prossimi giorni verrà pubblicato, sul sito di Ateneo, un modulo apposito in cui il richiedente, in fase di compilazione, dovrà allegare la documentazione in cui sia certificata, dai Vigili del Fuoco o dalla Protezione Civile, l’inagibilità della propria casa di abitazione. Questa documentazione dovrà essere firmata anche dal Comune di residenza.

Il Ministro Giovanni Tria ieri ha firmato il decreto, di imminente pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, con il quale è prevista fino a settembre 2019 l’esenzione dei tributi per il sisma di Santo Stefano. Ne ha dato comunicazione il deputato siciliano Alessio Villarosa, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Questo è il testo dell’articolo 1 del decreto: “1. Nei confronti delle persone fisiche non titolari di partita IVA che, alla data del 26 dicembre 2018 avevano la residenza nel territorio dei Comuni di Aci Bonaccorsi, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Acireale, Milo, Santa Venerina, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea, sono sospesi i termini dei versamenti e degli adempimenti tributari, inclusi quelli derivanti da cartelle di pagamento emesse dagli agenti della riscossione, nonché dagli atti previsti dall’articolo 29 del decreto legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, scadenti nel periodo compreso tra il 26 dicembre 2018 e il 30 settembre 2019. Non si procede al rimborso di quanto già versato. 2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano, altresì, nei confronti dei soggetti titolari di partita IVA aventi la sede legale o la sede operativa nei territori dei Comuni indicati nel comma 1. 3. La sospensione di cui al comma 1 non si applica alle ritenute che devono essere operate e versate dai sostituti d’imposta. In caso di impossibilità dei sostituti ad effettuare gli adempimenti e i versamenti delle predette ritenute nei termini previsti, è applicabile l’articolo 6, comma 5, del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 472. 4. Gli adempimenti e i versamenti oggetto di sospensione devono essere effettuati in unica soluzione entro il 31 ottobre 2019. 

Proseguono, intanto, le attività sul territorio dei movimenti e dei comitati in favore della popolazione colpita dal sisma. Nei giorni scorsi le associazioni di volontariato si sono dati appuntamento a Fleri in una tensostruttura per informare la gente su iniziative in programma.

A cura del movimento #rialzatifleri, che nel frattempo ha dato vita ad un sito web, sono stati programmati due incontri informativi sul tema “La casa e il lavoro. Come ripartire”. Venerdì 1 febbraio alle 18.00 si terrà alla scuola elementare di via Rossi a Fleri un incontro con esperti dell’Ordine degli Ingegneri e del Genio Civile di Catania. Interverranno l’ex presidente dell’Ordine Luigi Bosco e Marco Muratore, dottore di ricerca in ingegneria delle strutture ed esperto di vulnerabilità sismica degli edifici. A seguire, sabato 9 febbraio alle 18.00 nel medesimo luogo, si terrà un incontro per illustrare misure ed iniziative di rilancio per l’economia locale etnea con l’intervento di Pietro Agen, presidente della Camera di Commercio del Sud-Est di Sicilia. Ad entrambi gli incontri, aperti a tutta la popolazione colpita dal sisma e non solo alla gente di Fleri, hanno assicurato la loro presenza il sindaco di Zafferana Etnea Alfio Vincenzo Russo e il magistrato Salvatore Scalia, presidente del coordinamento dei comitati locali dei terremotati.

I comitati locali invece si riuniranno sabato 10 febbraio di mattina al cine Margherita di Acireale e saranno coordinati proprio dal magistrato Salvatore Scalia. All’incontro sono stati invitati il Presidente della Regione Siciliana, deputati regionali e parlamentari nazionali, nonchè i Vescovi di Catania mons. Salvatore Gristina e di Acireale mons. Antonino Raspanti.

A metà febbraio è in programma un importante convegno organizzato dal Kiwanis.

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