Daniele Lo Porto
CATANIA – Continua a tremare la terra nell’area etnea, ma non si segnalano ulteriori danni a persone o cose, mentre proseguono i sopralluoghi e le verifiche di stabilità degli edifici nei Comuni colpiti dal sisma della notte tra Natale e Santo Stefano. Gli strumenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Catania hanno registrato alle falde del vulcano una decina di scosse. Alle 19,30 la più intensa della giornata è stata distintamente avvertita dalla popolazione di Ragalna: intensità 3.4., ad una profondità di 2 chilometri. In precedenza altre due forti, entrambe di magnitudo 2.9: la prima è avvenuta alle 00.36 di ieri a circa 6 chilometri a nord-est di Adrano, ad una profondità di 6 chilometri; la seconda è avvenuta alle 04.12 a circa 12 chilometri a nord di Ragalna, ad una profondità di 1 chilometro. Intanto, nella tarda mattinata di ieri anche il dirigente della Protezione Civile regionale, Calogero Foti, è arrivato a Zafferana e si è incontrato con i responsabili della Sala operativa. Il centro di Zafferana Etnea è fortemente presidiato da forze di polizia e volontari, tutti pronti ad intervenire in caso di ulteriore necessità e a supportare in modo particolare coloro che hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni danneggiate e pericolanti. Garantito l’antisciacallaggio grazie al meticoloso controllo del territorio. La Regione Friuli Venezia Giulia ha decretato l’invio in Sicilia di primo contingente di tre tecnici nelle zone terremotate. Gli esperti opereranno su richiesta del Dipartimento nazionale, svolgendo attività di verifica dell’agibilità delle abitazioni danneggiate dal terremoto. “L’esperienza e la preparazione tecnica, professionale e umana della nostra Protezione civile – ha sottolineato il vice presidente Riccardo Riccardi – è un patrimonio del Friuli Venezia Giulia ma deve essere a disposizione dell’intera nazione per raggiungere le migliori prestazioni di soccorso”. E a proposito, finanzieri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi, con l’ausilio di un elicottero del Reparto Volo dei Vigili del fuoco di Catania, hanno soccorso sull’Etna a quota 1960 metri un escursionista italiano che si era smarrito.
L’uomo, alle 05.45 circa, che aveva perso l’orientamento ha allertato i soccorsi chiamando il numero unico di emergenza NUE 112. Le ricerche, che si sono protratte per circa due ore, si sono concluse con il ritrovamento del disperso all’interno del demanio Filiciusa Milia nei pressi del Rifugio San Gualberto, nel territorio del comune di Biancavilla. Tornando agli effetti del terremoto, la Curia di Acireale ha deciso di programmare le messe nei territori colpiti. Sabato il vescovo Antonino Raspanti, vicepresidente della Cei, ha celebrato messa nell’oratorio di Bongiardo, a Santa Venerina, mentre ieri ha celebrato la messa nella piazza di Fiandaca, alle 11. Alle 15.30, il vicario generale Giovanni Mammino ha celebrato la funzione religiosa nella piazza di Santa Maria La Stella. Ad Aciplatani, le messe sono state ospitate nell’oratorio. Ad Aci Catena le messe domenicali della chiesa Santa Lucia sono state celebrate nella chiesa della Madonna della Sanità, mentre le messe domenicali della chiesa dedicata a Maria SS. della Catena nella chiesa di San Giuseppe e nella chiesa dei Morti. Diversi anche gli edifici religiosi chiusi anche a Zafferana Etnea, appartenente all’arcidiocesi di Catania. Oltre a quelle maggiormente danneggiate di Fleri e Pisano, è chiusa anche la Matrice. La comunità di Fleri in mattinata si è riunita nell’atrio della Scuola elementare di via Rossi, insieme all’arcivescovo Salvatore Gristina.