Terremoto, le "old town" di Fleri, Poggiofelice e Pisano incontrano il Sindaco e attendono con speranza il "decretone" sulla ricostruzione da Roma

Saro Faraci

FLERI – Per nulla new ma nemmeno ghost. Le old town di Fleri, Poggiofelice e Pisano le frazioni di Zafferana Etnea colpite dal sisma del 26 dicembre scorso si sono incontrate questa sera con il Sindaco Alfio Vincenzo Russo per fare il punto della situazione ad un mese e cinque giorni esatti da quell’evento sismico che ha reso inagibili molte abitazioni. L’incontro è stato promosso dal comitato locale dei terremotati presieduto dal magistrato Salvatore Scalia al quale è toccato anche il compito di coordinare tutti i comitati locali del comprensorio alle prese con i problemi del dopo-terremoto.

Ovviamente non si è parlato della notizia del giorno, cioè la prospettata delocalizzazione di una intera porzione della frazione di Fleri che è una ipotesi ventilata ieri confusamente a Roma nelle stanze governative ma non supportata da robuste evidenze scientifiche sul processo di fagliazione in atto in tutta l’area etnea. Piuttosto è proprio da Roma che si attende quanto prima il decreto-legge sulla ricostruzione, il cosiddetto “decretone”, che dovrebbe contenere norme più precise per gestire la ricostruzione post-sisma, nella speranza che tali disposizioni siano meno farraginose di quelle contenute nel cosiddetto decreto Ischia del 28 settembre scorso. Al riguardo, in apertura dell’incontro di stasera è stato proprio il dottore Scalia a ricordare che sabato 10 febbraio tutti i comitati si riuniranno ad Acireale, al cinema Margherita, per incontrare parlamentari, i Vescovi delle due Diocesi interessate dal sisma, il commissario regionale della Protezione Civile ed iniziare ad avanzare richieste ben precise in vista dell’emanazione del decreto legge sulla ricostruzione.

Questa sera invece a Fleri, alla scuola elementare di via Rossi, si è parlato molto più concretamente di come è stata gestita l’emergenza subito dopo la notte di Santo Stefano e su cosa sia possibile fare fin d’ora nelle more dell’emanazione del decreto legge di iniziativa governativa. E’ toccato al Sindaco Alfio Vincenzo Russo ringraziare le forze dell’ordine che, in quattro turni di sei ore ciascuno, presidiano giornalmente il territorio, vigilando sulla incolumità delle persone e sulla inviolabilità degli edifici sfollati; la Protezione civile nazionale e quella regionale; la Questura e la Prefettura di Catania, i Vigili del Fuoco e il 118. A tutti loro, ma anche alle forze di volontariato e a tanti volontari spontanei, si deve la più ampia collaborazione assicurata al Sindaco di Zafferana a partire dai primi minuti successivi al terremoto di Santo Stefano quando la gente, impaurita, scappava dalle proprie abitazioni e si riversava nelle strade nel timore di un’altra forte scossa sismica.

Da quel giorno, dalle 3.19 del 26 dicembre, il Sindaco ha emanato diverse ordinanze riguardanti la rete idrica, la viabilità, le scuole riaperte quasi tutte (con la sola eccezione della media di Fleri) già dal 7 gennaio. E poi ha allestito il COC, ha facilitato la dignitosa sistemazione alberghiera di tutti gli sfollati senza dover far ricorso a tensostrutture montate all’esterno o a lettighe approntate nelle palestre delle scuole. Da quel giorno, ed è questa la notizia più importante, il Comune di Zafferana Etnea ha dovuto gestire l’emergenza, con 2.874 richieste di sopralluoghi degli edifici da fronteggiare, di cui ad oggi ben 2.483 sono state evase. Le prime trecento ordinanze di sgombero sono state emanate, ma nei prossimi giorni saranno di più perché nel frattempo l’Ufficio tecnico comunale è stato rafforzato con l’arrivo di tre unità in più di personale. Alla fine, dovrebbe essere meno di un migliaio il numero delle ordinanze di sgombero e sarà quello il momento in cui le persone e le famiglie interessate dal provvedimento comunale potranno fare richiesta del contributo finanziario di ripristino dell’agibilità fino a 25.000 euro. Gli altri, in situazioni di ben più grave inagibilità degli edifici, dovranno aspettare il decreto legge nazionale.

Moltissime le domande rivolte al Sindaco questa sera. Sul tappeto tutte questioni importanti per la gente seppur legate all’emergenza: l’avvio dei primi lavori di ripristino a seguito delle ordinanze di sgombero, l’assegnazione dei primi contributi finanziari da parte del COR, la concessione del contributo di autonoma sistemazione in alternativa alla sistemazione alberghiera (comunque assicurata fino al 30 giugno), gli sgravi fiscali previsti per spese superiori al contributo di 25.000 euro, ed ancora la riapertura delle strade a Fleri, la centrale via Vittorio Emanuele, e a Pisano, la via Diaz, subordinate entrambe al superamento di alcune criticità rilevate dal GTS, il gruppo tecnico speciale formato dai Vigili del Fuoco, dal Genio Civile e dai tecnici del Comune. Ed ancora altre questioni, non per nulla secondarie, come la dislocazione del container per la farmacia di Fleri, la riapertura delle attività produttive a seguito delle prime CILA (comunicazione inizio lavori asseverata), la tutela dei muretti a secco e delle stradelle interpoderali che si spera verranno salvaguardati nel decretone del Governo.

Insomma, i compiti da fare sono tanti sia per il Comune che per la popolazione interessata dal Comune. La collaborazione con la municipalità locale, a Zafferana come ad Acireale ad Aci S.Antonio e negli altri centri interessati dal sisma, è fondamentale per evitare che si determino ulteriori criticità e per scongiurare forme di sciacallaggio civile come l’aumento dei canoni nel mercato degli affitti, dato che il terremoto ha generato una inaspettata domanda di abitazioni

Dopo l’incontro di questa sera, ce ne sono altri in programma. Domani sera, sempre alla scuola elementare di via Rossi si terrà il primo dei due incontri sul tema La casa e il lavoro. Come ripartire. Si parlerà dei contenuti della nuova ordinanza Borrelli (la n.570) che ha emendato la precedente del Capo della Protezione Civile nazionale (la n.566), ma anche delle più moderne tecniche di ricostruzione e ristrutturazione degli edifici. Interverranno l’ex presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Catania Luigi Bosco e l’ingegnere Marco Muratore, dottore in ingegneria strutturale ed esperto di vulnerabilità sismica degli edifici.

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