Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo: attenti a quei due

|Daniele Lo Porto|
CATANIA – L’intervista esclusiva che ci ha rilasciato Totò Cuffaro ha avuto il prevedibile seguito di critiche e commenti.
L’ex presidente della Regione, democristiano e post democristiano, è tornato prepotentemente in politica, nonostante cerchi – senza riuscirci, bisogna dire – di mantenere un ruolo defilato. Ma la politica e il potere sono malattie inguaribili, non esistono cure né tanto meno miracolose guarigioni. E lo sa bene anche Raffaele Lombardo, ex democristiano convertitisi ad un autonomismo di maniera, politicamente chic e nient altro. Lombardo come Cuffaro ha provato sulla sua pelle le controindicazioni della politica, ne ha pagato in qualche modo il conto, anche se ancora non in termini definitivi. La assoluzione in appello all  accusa di concorso esterno all associazione mafiosa lo ha rimesso in pista tempestivamente proprio quando si cominciano a scaldare i motori per la prossima tornata elettorale delle amministrative e si cominciano a delineare gli scenari per le regionali.
Cuffaro e Lombardo, al di la’ dei giudizi morali, politici e giuridici, concorreranno in modo importante, se non addirittura determinante, all elezione del successore di Crocetta che fu eletto, ricordiamolo, grazie all’asse Lombardo-Micciché che azzoppò il candidato del centrodestra Nello Musumeci, tradito a poche ore dal voto anche dal gruppo familiare Firrarello-Castiglione.
Le contraddizioni della politica si concretizzano con la volontà di Forza Italia di riavvicinare Lombardo al centrodestra, ma anche Cuffaro, per sostenere un candidato che potrebbe essere addirittura un firrarelliano doc come Giovanni La Via, che ha una lunga militanza politica mascherata da “tecnico” proprio come esponente del senatore contadino brontese e ne ha seguito tutte le oscillazioni politiche, da destra a sinistra, secondo le opportunità del momento.
Ma torniamo ai due centristi doc. Tra indignazione e rabbia di una parte dell elettorato, ma anche con la compiacenza, spontanea o indotta, di tanti sostenitori e clientes si sono immediatamente riappropriati del loro ruolo di deus ex machina. Oggi come trent’anni fa.  Che piaccia o no questa è la realtà accettata e addirittura incoraggiata dal centrodestra e dal centrosinistra che sperano di avere l’uno o l’altro dalla propria parte. E di sicuro Raffaele e Totò non si ritroveranno dalla stessa parte, perché la frattura traumatica – umana e politica – provocata dall’allora presidente Lombardo sembra insanabile.

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  1. E`notizia freschissima quella che ci fa sapere che il primo ministro italiano Gentiloni , in un meeting con il pari autorita` cinese , ha gentilmente proposto l’ospitalita` di due porti del nord Italia – Genova e Venezia – alle navi porta container cinesi scordandosi VOLUTAMENTE – dico io – che la Sicilia , con Augusta , puo` offrire migliori opportunita` per posizione geografica con l’Africa , nuovo continente appetito dai cinesi . Siamo alle solite CALIMERO . Ancora una volta i politici siciliani infileranno la testa nella sabbia per non fare dispiacere ai padroni romani . CHE VERGOGNA in Sicilia non esiste piu` l’amore per la propria terra ma quello per la poltrona .

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