Questo nuovo disco di Francesco Foti, giarrese, classe 1979, eccentrico ed innovativo cantautore, autore, poeta e cultore del siciliano, com’è venuto fuori? “A distanza di tre anni, durante i quali ho conseguito la laurea magistrale in farmacia, canto la mia rinascita, – spiega il cantautore – rendendola oggettiva e quindi di tutti. La fine improvvisa di una storia d’amore, il rapporto che s’inasprisce (“… non è un’invenzione, ma un dato di fatto… se c’è repulsione, da zero ad un tratto…”), il cuore si scioglie, inizia a sanguinare così come l’amore che gocciola e viceversa in un loop di pensieri che fluiscono nel labirinto della mente che non trova pace. Ma è a questo punto che dal profondo l’amor proprio prende il sopravvento portando alla rinascita, a passi lievi e lenti, uno alla volta (“… sto compiendo dei passi… seppur piccoli passi…”), alla percezione della vita sotto una nuova luce (“… sto imparando a danzare!!! Sto imparando a volare!!!…”) e grazie ad essa di un nuovo sé (“…sto imparando ad amare… quello che c’è in me!!!…”), alla voglia di scoprirsi, magari reinventarsi, ma nel rispetto dei propri tempi (“… Una mano mi sfiora… forse è di una signora…” e ancora “Incantevole me!!! Se non cado in inganno!!!…”). Compiendo dei passi, seppur piccoli passi, fino alla meta”. Francesco Foti è un cantautore originale nel suo genere. Esordisce con il singolo “L’uomo nero” (2013), una ninna nanna di speranza per i diritti dei bambini che è arrivata all’anima del pubblico che ha così imparato ad amare la sua musica. Dopo aver scritto anche per altri cantanti italiani, tra cui Alessandro Canino, pubblica il secondo singolo “Tàn Tàn Tàn” (2016), che manifesta il suo lato rock, miscelando alla sua rinomata ironia un tocco di noir per denunciare i mali dei nostri tempi (oltre 85.000 visualizzazioni organiche su YouTube). Nel 2017, esce “Renzo il torbido”, una rilettura de “I Promessi Sposi” in chiave moderna, in cui l’a-social Renzo, considerato “torbido” per via del suo smarrimento in una società che sembra rifiutarlo, corre lungo le piste del cuore alla ricerca della sua amata Lucia (oltre 63.000 visualizzazioni organiche su YouTube). Nel 2019, vede la luce “La Libreria dell’Alchimista”, nella quale in un laboratorio senza luogo e senza tempo, un alchimista lavora ad una pozione d’amore. Tra vecchi fogli, libri, elementi improbabili e un calderone fumante, “i conti del cuore” non tornano o … forse sì! Se sia fuga o ritorno, magia o realtà, sarà la fine della tempesta di note a salvarlo. In qualità di cantautore ha pubblicato i singoli “L’uomo nero”, Ed. ROS Group, 2013; “Tàn Tàn Tàn”, Distr. CD Baby, 2016; “Renzo il torbido”, Distr. CD Baby, 2017; “La Libreria dell’Alchimista”, Distr. CD Baby, 2019; “Il cuore si scioglie, l’amore gocciola”, Distr. CD Baby 2022. Come autore ha firmato le canzoni “L’amore è amore” e “Sarai” presenti nel disco “Io” di Alessandro Canino. È socio del Gruppo C.I.A.I. – Convergenze Intellettuali e Artistiche Italiane con il quale svolge un’intensa attività culturale in tutta la Sicilia sin dal 2002. Da marzo 2015 cura la rubrica “Orologio con cuculo” per la prestigiosa Rassegna di Letteratura Lunarionuovo. Da aprile 2022 cura una rubrica di satira per il Notiziario Ce.S.P.O.L.A.. Ha pubblicato due sillogi di poesie in dialetto etneo: Jettu uci senza vuci, Catania, Ed. Prova d’Autore, 2012; Afotismi, Catania, Ed. Prova d’Autore, 2009. Ha pubblicato diversi studi critici e un racconto. Ha avuto diversi riconoscimenti.
Mario Pafumi
